Tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Con questa accusa, un 22enne di Marano, è stato arrestato in mattinata dai carabinieri. G. V., indicato come vicino al clan Orlando-Nuvoletta, è stato ristretto nel carcere di Secondigliano.
La ricostruzione dei fatti
I carabinieri della compagnia di Marano (guidati dal capitano Gabriele Lo Conte), hanno accertato che il 22enne – il 31 gennaio scorso – dopo aver notato lavori appena iniziati in un capannone a Calvizzano, si è recato in sella a uno scooter sul posto e avvicinato un 56enne intimandogli di fermare le opere di ristrutturazione. Verosimilmente, nella fretta di avviare ‘le attività’ per giungere al pagamento del ‘pizzo’, G. V. non si è accorto che il 56enne contattato era il proprietario del capannone e che i lavori venivano realizzati da un suo stretto familiare. La vittima ha deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri che hanno immediatamente sottoposto a fermo il 22enne. In sede di convalida il gip, oltre a validare il provvedimento precautelare, ha disposto per l’uomo la custodia in carcere.
La minaccia alla vittima
«Devi fermare i lavori e passare da Marano per metterti a posto». Secondo quanto accertato dagli investigatori è questa la frase che l’indagato ha riferito alla vittima lo scorso 31 gennaio aggiungendo «ripasso tra due ore, ferma tutto».
martedì, 6 Febbraio 2018 - 13:20
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