Un atto dovuto. Perché la Legge ha delle regole che vanno rispettate. Il capo della procura di Napoli Nord chiarisce subito che l’iscrizione nel registro degli indagati del gioielliere che ha ucciso un rapinatore è un passaggio obbligato. Formale e, in questa primissima fase, non sostanziale. Ci sono accertamenti cui la magistratura non può sottrarsi per ricostruire tutte le tappe della vicenda. Come l’autopsia. Ed è proprio per consentire al gioielliere di nominare un proprio perito, che l’iscrizione nel registro degli indagati diventa matematico. Il procuratore Greco vola basso anche in ragione della delicatezza della vicenda e della frenetica corsa dei politici a cavalcare il tema della sicurezza nel pieno di questa campagna elettorale. L’attenzione è tutta sull’accusa che – atto dovuto o meno – la procura muoverà al gioielliere: «Al momento non c’è alcun elemento che ci faccia ritenere che si sia trattato di omicidio volontario. Si sta valutando l’esistenza della legittima difesa. In Italia, deve essere dimostrata da colui che sostiene di essersi legittimamente difeso». Ad ogni modo la riserva su come procedere sarà sciolta nella giornata di oggi, lunedì 11 febbraio.
Gli investigatori, intanto, stanno cercando di fare piena luce sulla dinamica. Si lavora con le immagini del sistema di video-sorveglianza interno della gioielleria e con le deposizione dei testimoni. Alla rapina hanno assistito due minorenni, che si trovavano nel negozio per acquistare regalini per San Valentino: i due sono ancora sotto choc. Da loro potrebbero arrivare conferme e ulteriori particolari al quadro sin qui delineato. Un quadro che parla di tre rapinatori entrati nella gioielleria, due dei quali armati di pistola. Raffaele Ottaiano, il 26enne di Caivano rimasto ucciso, è tra questi e indossa una maschera di Carnevale da Hulk, gli altri hanno il volto coperto da cappellini e sciarpe. E’ subito terrore tra i presenti, una commessa e i due clienti minorenni. Del trambusto si accorge il proprietario della gioielleria, che risiede al piano di sopra. L’uomo, con un’altra persona, corre in strada armato; i malviventi, forse avvertiti dal palo, escono di corsa, senza prelevare nulla, per tentare la fuga, ma si trovano di fronte il gioielliere. C’è una sparatoria: Ottaiano esplode due colpi, il gioielliere spara una volta e colpisce il bandito che stramazza sul marciapiedi a pochi metri da un negozio di abbigliamento affollato di mamme e bambini. I complici fuggono, ma di lì a poco Luigi Lauro, 26enne di Crispano, viene bloccato da un poliziotto libero dal servizio mentre i gli altri due rapinatori, approfittando del fuggi fuggi generale, si allontanano a piedi, facendo perdere le tracce, tra la gente spaventata e tanti bambini sotto choc. Portato in commissariato, Lauro non ha voluto rispondere alle domande, ma ha confermato l’identità del complice rimasto ucciso.
lunedì, 12 Febbraio 2018 - 00:45
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