Con la scomparsa dei tre napoletani in Messico, con il caso diplomatico internazionale che la vicenda rischia di far esplodere, il Messico – o almeno una piccola parte di esso – è costretto a guardarsi allo specchio. E’ costretto a guardare in faccia alla corruzione che avvolge la sua polizia, diventata ormai longa manus dei cartelli criminali. messico gli agenti li hanno fermati e consegnati ad uno dei cartelli criminali della zona che sul loro conto avevano messo una taglia. Uno scenario da brividi, sul quale è intervenuto anche il presidente della Commissione nazionale per i diritti umani, Luis Raul Gonzalez: “I livelli di violenza e corruzione in Messico sono inaccettabili, quindi è urgente ripensare le politiche di sicurezza e giustizia”. La sua dichiarazione è stata rilasciata alla chiusura della conferenza internazionale “Sicurezza e giustizia in democrazia”, organizzata dalla Commissione e dalla National Autonomous University of Mexico (Unam). Gonzalez ha detto che è un errore pensare che l’uso della forza porterà il paese a uno stato di sicurezza e giustizia. Su come il Messico deciderà di affrontare il problema della corruzione nella polizia, se mai sarà affrontato, resta una questione politica interna; è questione di politica estera invece la scomparsa dei tre napoletani. Ieri sera, intanto, anche alcuni tifosi dello stadio San Paolo hanno reso omaggio ai tre napoletani sventolando, seppur pochi istanti, uno striscione in cui chiedono “verità e giustizia”.
domenica, 4 Marzo 2018 - 10:34
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