Maurizio Lutricuso aveva 24 anni quando fu ammazzato. «L’ho schiatto, l’ho ucciso… certe giornate proprio ‘a strage», commentava l’allora 15enne che quella maledetta sera del 10 febbraio del 2014 spezzò la vita a Lutricuso a colpi di pistola. Tutto perché Maurizio, un bravo ragazzo, aveva negato una sigaretta ad una ‘paranzella’ di ragazzi che si trovano all’eterno di una discoteca di Pozzuoli.
Nel primo pomeriggio di oggi i giudici della quarta sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Domenico Zeuli) hanno scritto la parola fine al processo di secondo grado a carico di Vincenzo Costagliola, accusato dell’omicidio in concorso col 15enne che premette il grilletto. Ebbene, la condanna di primo grado a 24 anni è stata cancellata. Spazzata via. Costagliola è stato mandato assolto. E’ stato ritenuto estraneo ai fatti, come sosteneva il 15enne che si addossò tutto la colpa. Costagliola è stato tuttavia condannato a 10 anni per associazione di stampo mafioso per aver fatto parte della ‘paranza dei bambini’ ed in particolare della costola legata ai Sibillo.
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martedì, 3 Aprile 2018 - 17:53
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