Da un lato c’è l’Inps, sul versante opposto c’è un esercito di professionisti che lotta contro l’azione di recupero di contributi sommersi avviata nel 2011. Nel mezzo una guerra cominciata con l’incorporazione dell’Inpdap da parte dell’Inps. Un assorbimento chiamato ‘operazione Poseidone’. E’ contro questa manovra e i suoi effetti che domattina (lunedì 16 aprile) il mondo dell’avvocatura protesterà in tutta Italia con dei flash mob silenziosi. Anche Napoli avrà la sua protesta. Flash mob davanti all’ingresso principale del palazzo di Giustizia al Centro direzionale. Flash mob anche davanti agli ingressi dei tribunali di Torre Annunziata, Napoli e Napoli Nord. Una mobilitazione massiccia in difesa degli interessi e del futuro di tutti i professionisti: avvocati, ingegneri, commercialisti, architetti e commercianti, per citarne qualcuno. La manovra forzata di recupero dei contributi ha portato alla notifica di migliaia di cartelle esattoriali per importi che vanno da un minimo di 2500 euro a un massimo di 30mila euro. Con pesanti ricadute sulla vita dei professionisti. «Degli 800.000 professionisti coinvolti (fascia giovane – 30/40 anni – e di basso reddito – entro i 5000 euro, nella maggior parte dei casi) – si legge in un comunicato che accompagna le ragioni del falsh mob di domani- molti sono stati già costretti a cessare le loro attività cancellandosi dagli albi, ancora una volta nel silenzio assordante dello Stato. Non sarà una o più sentenze della Cassazione a stravolgere un principio di diritto. Perché non è diritto o giustizia ciò che limita la possibilità di una esistenza libera e dignitosa, che dovrebbe essere garantita dallo stesso Stato che oggi ci schiaccia. Perché di previdenza non si può morire»
domenica, 15 Aprile 2018 - 15:27
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