Napoli ricorda il sindaco Angelo Vassallo
E la Dda di Salerno riaccende i riflettori
sul carabiniere infedele Cioffi

Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore

Uno spettacolo teatrale e una tavola rotonda per ricordare Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, ucciso nel 2010. Un omicidio ancora senza colpevoli anche se Federico Cafiero De Raho, a capo della Direzione nazionale antimafia, ha evidenziato che «tuttora ci sono piste e tracce investigative». L’iniziativa si è svolta nel teatro San Carlo – organizzata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con la Fondazione Angelo Vassallo e l’Anci – aperta a studenti, scuole, ragazzi. Ricordare Vassallo è anche parlare dei sindaci che quotidianamente vengono minacciati. Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci, ha evidenziato che «in media, un sindaco, ogni 10 ore, subisce una minaccia, un’aggressione perché rispetta il suo dovere di tutelare una intera comunità, perché vuole fare rispettare le leggi». «Tutti insieme gli 8000 sindaci italiani, di qualsiasi colore politico – ha affermato – ricordiamo il nostro amico Angelo Vassallo, esempio per tutti quanti noi». Bianco chiede che «ci siano gli strumenti per consentire ai sindaci di fare rispettare sempre di più e meglio la legalità nei territori in cui operano. E questo senza subire minacce per quello che fanno». «Abbiamo voluto fortemente questa iniziativa – ha commentato de Magistris – per evitare che vadano in archivio le indagini su Angelo vassallo e che si faccia di tutto per scoprire i mandanti ed esecutori, ma anche per una riflessione sui sindaci in prima linea. Si parla poco del fatto che ogni giorno i sindaci vengono minacciati da Nord a Sud». La storia di Angelo Vassallo è stata raccontata nello spettacolo teatrale “Il Sindaco Pescatore” interpretato dal noto attore Ettore Bassi con la regia di Enrico Maria Lamanna e tratto dall’omonimo libro di Dario Vassallo.

L’inchiesta e le nuove piste
L’iniziativa si è svolta a 24 ore di distanza dalla notizia che vuole la Direzione distrettuale antimafia di Salerno impegnata in una nuova pista. Una pista che ha acceso i riflettori su Lazzaro Cioffi, il brigadiere in servizio presso il nucleo investigativo di Castello di Cisterna che giovedì scorso è finito in carcere con l’accusa di traffico di droga (aggravato dalla matrice camorristica) per aver fornito soffiate sui blitz a un malavitoso del Parco Verde di Caivano. La Dda di Napoli, che ha chiesto ed ottenuto l’arresto di Cioffi, ha infatti trasmesso gli atti dell’inchiesta ai colleghi di Salerno. Un testimone riferì della sua presunta presenza nella zona nei giorni dell’omicidio ma tale circostanza non risultò confermata dagli approfondimenti investigativi (Cioffi, va precisato, non èstato mai indagato nell’ambito dell’inchiesta sul delitto Vassallo). Vassallo fu ucciso con 9 colpi di pistola esplosi da distanza ravvicinata a pochi passi dalla sua abitazione di Pollica. Era in auto, con il finestrino aperto e il cellulare in mano. Con ogni probabilità, conosceva l’assassino o comunque non temeva che l’uomo potesse sparargli. L’arma, una calibro 9 baby Tanfoglio, è stata cercata dappertutto, anche in fondo al mare, ma non è mai stata trovata.

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martedì, 24 Aprile 2018 - 22:19
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