«Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale». In ogni film poliziesco che si rispetti, arriva sempre il momento in cui qualcuno ripete questa frase. E’ da copione, insomma. Queste parole, però, con il cinema hanno poco a che vedere. Furono utilizzate per la prima volta nel 1966 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nella causa tra lo Stato dell’Arizona e tale Madison. Il giudice stabilì che al momento dell’arresto, gli agenti di polizia devono recitare la formula ai sospettati per metterli a conoscenza dei propri diritti. A 52 anni dal ‘Madison Warning’ (così è passata alla storia la sentenza della Corte Suprema Usa) questa frase sembra calzare a pennello a de Magistris. Qualcuno, infatti, dovrebbe spiegare al sindaco di Napoli – è un suo diritto – che quando si sbilancia in esternazioni populiste, le stesse – con il tempo – gli si potrebbero ritorcere contro. Il caso emblematico è quello del caos rifiuti di questi giorni. «L’emergenza di Roma non è paragonabile a quella che abbiamo ereditato noi nel 2011 e che noi abbiamo risolto in poche settimane, ma siamo pronti a mettere a disposizione di Roma e del suo sindaco Virginia Raggi la nostra esperienza nella risoluzione dell’emergenza rifiuti, per risolvere i problemi della capitale. Se hanno bisogno, con umiltà, noi ci siamo». In un’intervista rilasciata a maggio 2017 a Canale 21, de Magistris addirittura disse di essere pronto ad aiutare il sindaco grillino di Roma per uscire dall’impasse dei rifiuti. Se oggi la Raggi fosse in giro per Napoli penserebbe: «Menomale che non ho accettato l’aiuto di de Magistris». Sì, perché il capoluogo partenopeo, senza troppi giri di parole, è una pattumiera a cielo aperto. Alla vigilia dei lunghi ‘ponti’ del 25 aprile e del primo maggio, con migliaia di turisti in arrivo, Napoli si è risvegliata con l’incubo dell’emergenza rifiuti. Dal centro alla periferia, dai rioni ‘in’ a quelli popolari, sono i cumuli di immondizia a farla da padrone. E’ così a Barra, a San Giovanni a Teduccio e Ponticelli. Stesse scene a San Pietro a Patierno, Scampia e Miano. Ma anche a Chiaia, Posillipo e Vomero la situazione non è migliore. Numeri alla mano sono circa 400 le tonnellate di rifiuti non raccolte e la situazione non dovrebbe migliorare. I problemi sono numerosi a partire dal tanto vituperato (da parte del sindaco) termovalorizzatore di Acerra, che ‘cancella’ buona parte dei rifiuti napoletani e che ora ha una delle linee in manutenzione. Sia bene inteso si tratta di un intervento programmato. Il temporaneo e parziale stop del termovalorizzatore ha ingolfato gli Stir di Tufino, Caivano e Giugliano, così i camion di Asìa sono costretti a sostare per giorni prima di poter scaricare. Ma come, il Comune di Napoli non aveva accumulato una grande esperienza in materia di gestione dei rifiuti? Forse avranno dimenticato qualcosa. Anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha manifestato la sua preoccupazione per la ‘questione’ Napoli. «La situazione dei Rifiuti a Napoli mi preoccupa. Dobbiamo ricordarci sempre che l’emergenza è dietro l’angolo, dirlo a voce alta – ha detto De Luca – per evitare problemi dobbiamo correre sulla raccolta differenziata e sull’impiantistica che è assolutamente da realizzare». In particolare sul programma di costruzione di impianti di compostaggio in tutta la Regione lanciata dall’ente di via Santa Lucia, De Luca ha ricordato: «Dobbiamo evitare di perdere un minuto di tempo, evitare di scivolare sugli ideologismi. Intanto bisogna incrementare la raccolta differenziata, soprattutto in città in cui siamo fermi al palo, come a Napoli, dove siamo bloccati su percentuali che conoscevamo già in anni passati e deciderci a realizzare gli impianti di compostaggio». Lo scorso pomeriggio in Regione si è tenuta una riunione urgente per mettere una toppa ai ritardi nello smaltimento. Con procedure d’emergenza i rifiuti saranno inviati fuori Campania. Un’altra parte, invece, sarà stoccata temporaneamente nel deposito di via Brecce o tenuta nei camion. La decisione è stata presa dall’assessore comunale Raffaele Del Giudice. Intanto Asìa – società che si occupa della raccolta rifiuti sul territorio di Napoli – invece di informare i cittadini su ciò che sta succedendo in città sul fronte dei rifiuti, ha deciso di lanciare un concorso a premi per chi differenzia. Ma questa è un’altra storia.
mercoledì, 25 Aprile 2018 - 20:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA