Che Matteo Renzi si stesse preparando alla ‘conta’ dei fedelissimi in vista della Direzione nazionale era chiaro già dall’intervista nel salotto televisivo di ‘Che tempo che fa’. «Ai Cinque Stelle per avere la fiducia al Governo mancano 48 voti. I senatori del Pd sono 52 e non ne conosco uno solo di questi 52 disposto a votare la fiducia», aveva dichiarato l’ex premier. Come dire: la linea di chiusura ai grillini portata avanti da Renzi è la sola che abbia i numeri giusti, le aperture a Di Maio pure cavalcate dal segretario ad interim Maurizio Martina e dagli altri ‘antagonisti’ interni a Renzi non poggiano invece su alcuna base solida. Quella ‘conta’ era una chiara dichiarazione di guerra. E questa mattina lo scenario emerso davanti a milioni di telespettatori si è fatto più chiaro: tra i parlamentari e i membri della Direzione del Pd è girato un documento, a firma di Lorenzo Guerini, recante in calce tre punti programmatici, i punti della linea renziana rispetto al possibile Governo coi Cinque Stelle e rispetto alla ‘faida’ che sta lacerando i dem. Quel documento è stato sottoscritto da 77 deputati su 105, e da 39 senatori su 52. Facendo due conti, Matteo Renzi ha dalla sua la maggioranza dei parlamentari che siedono a Montecitorio e a Palazzo Madama. Inclusi i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Il risultato del documento è stato l’innalzamento della tensione e del nervosismo alla vigilia della Direzione nazionale in programma domani.
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mercoledì, 2 Maggio 2018 - 17:28
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