Blitz dei carabinieri a San Giovanni, fermato il boss Salvatore D’Amico: accusato di tentata estorsione

Salvatore D'Amico, il boss di San Giovanni a Teduccio
di Manuela Galletta

L’hanno arrestato questa mattina, nella speranza di fermare l’ondata di tensione criminale che in questi mesi ha trasformato San Giovanni a Teduccio in una polveriera pronta ad esplodere. I carabinieri della Caserma Pastrengo hanno catturato il boss Salvatore D’Amico detto ‘o pirata, a capo dell’omonimo gruppo criminale cui da oltre dieci anni i Mazzarella hanno delegato la gestione degli affari illeciti nel quartiere a est di Napoli, e con lui è stata arrestata una mezza dozzina di persone. Il blitz è scattato in esecuzione di un decreto di fermo spiccato dai pubblici ministeri antimafia Fratello e Converso: l’accusa contestata in calce al mandato, che adesso dovrà essere convalidato dal giudice per le indagini preliminari, è quella di estorsione con l’aggravante della matrice camorristica. Contestata anche un’ipotesi (tentata) di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Il fermo ha colpito anche Salvatore Cianniello, assurto negli anni scorsi alla ribalta delle cronache per un singolare pentimento: l’uomo, che risiedeva a Parma, fu arrestato con l’accusa di aver fornito supporto logistico a Ciro Niglio in seguito all’omicidio, da questi commesso, di Giovanni Bottiglieri, l’esponente di spicco del clan Cuccaro ammazzato all’interno del centro scommesse “Better” in via Bernardo Quaranta nell’ottobre del 2013. Niglio era uno dei componenti del clan Amodio-Abrunzo-Niglio che si era scisso dai Cuccaro finendo col fare la guerra agli ex compagni. In seguito all’arresto Cianniello provò a collaborare con la giustizia, ma la Dda di Napoli lo ritenne poco credibile e non perfezionò il percorso di pentimento. Qualche anno più tardi, in occasione del processo di secondo grado sull’omicidio Bottiglieri, Cianniello si presentò in aula nelle vesti di pentito, con gran sorpresa della procura partenopea: a credere alle sue dichiarazioni, concedendogli così il patentino di collaboratore, era stata la procura di Parma.

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Blitz a San Giovanni a Teduccio, cinque fermi: c’è anche il boss Salvatore D’Amico Ricercato un sesto indagato

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giovedì, 3 Maggio 2018 - 15:56
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