E’ allarme in Campania dopo l’annuncio del presidente della Commissione dell’Unione Europea, Jean Claude Junker delle intenzioni di tagliare i fondi Fse e Fesr destinati principalmente alle regioni del Sud. I primi a sottolineare il pesante rischio che si corre in vista della programmazione 2020-2027 sono stati i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e il capogruppo Gennaro Saiello che hanno parlato di un «dramma difficile da sostenere» dalle conseguenze «disastrose per il welfare». La scorsa sera è intervenuto anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca, molto preoccupato, che fa appello a tutti gli schieramenti politici per scongiurare questa ipotesi. Saiello e la Ciarambino osservano: «Con il taglio del 7% alla politica di coesione proposto dalla Commissione europea, la Campania rischia di perdere oltre 370 milioni». Circostanza che viene definita «un dramma in piena regola i cui effetti non potranno che far registrare ricadute disastrose sulle politiche occupazionali, sul Welfare e sui piani di sviluppo di interi comparti di questa regione». «Un dato ancor più grave – aggiungono – se si pensa che ad essere colpite saranno principalmente le regioni del Sud, con oltre un miliardo e mezzo in meno di risorse, come previsto nel Quadro finanziario pluriennale 2020-2027 illustrato questa mattina al Parlamento europeo dal presidente Junker». Per Ciarambino e Saiello è giusta «la proposta degli europarlamentari M5S di tener conto del tasso di disoccupazione giovanile, salito in Campania al 55%, quale requisito per la quantificazione delle risorse europee da assegnare». Sulla questione è intervenuto anche il governatore De Luca. «Apprendiamo che il bilancio annunciato dal Presidente della Commissione europea Jean Claude Junker prevedrebbe una serie di tagli lineari, e che la Campania rischierebbe di perdere circa 370 milioni nella prossima programmazione dei fondi Fesr e Fse. Sarebbe una penalizzazione insostenibile per una regione che vive già drammatiche situazioni occupazionali e sociali – ha spiegato Vincenzo De Luca – siamo fortemente preoccupati per gli effetti di una mera impostazione contabile. Impegneremo il Governo e i gruppi di tutti gli schieramenti politici per una battaglia decisa a tutela dei nostri territori». Il problema tuttavia è diffuso e investe anche le altre regioni del Sud Italia, in primis Sicilia e Calabria. «Secondo le nostre prime stime si tratta di oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite. Per la Sicilia stiamo parlando di 340 milioni di euro a rischio: tra il budget Fse che sarà di 820 milioni e quello Fesr che sarà di 4,5 miliardi. Questo significa che nella prossima programmazione si rischiano di perdere 340 milioni di euro per l’Isola». Lo denuncia Giulia Grillo capogruppo del Movimento 5 Stelle Camera insieme ai parlamentari siciliani pentastellati Francesco D’Uva e Nunzia Catalfo. In Calabria, invece, numeri alla mano, sarebbero quasi 200 i milioni di euro che rischiano di saltare.
Dg
venerdì, 4 Maggio 2018 - 15:13
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