Dopo la bagarre politica, Portici sfida tutti sul mare inquinato e diffida con una delibera di consiglio comunale, firmata all’unanimità da maggioranza e opposizione, il Comune di Napoli e la Regione Campania a rimuovere gli scarichi abusivi di Napoli est «che minano gli sforzi enormi compiuti per rendere dal 2010 ad oggi il litorale della città completamente balneabile».
La ‘diffida’
I 21 consiglieri comunali – presenti al civico consesso del 2 maggio – hanno impegnato l’amministrazione comunale porticese a far «rivelare i danni ambientali derivanti dallo sversamento di liquami in mare» a poche miglia dalla costa porticese. A «chiedere l’intervento del Comune di Napoli e della Regione Campania», ciascuna per rispettive competenze e responsabilità, «affinché si adoperino a eliminare le fonti di inquinamento, velocizzando gli interventi già in programma e ulteriormente da programmare». E a «denunziare alle autorità competenti l’esistenza di scarichi fognari abusivi» nei pressi del litorale di Portici.
La bagarre politica
Un atto che fa eco alla polemica politica che la settimana scorsa ha visto protagonisti il sindaco dem di Portici, nonché ex senatore della Repubblica, Enzo Cuomo, e i vertici di Città Metropolitana di Napoli, tra cui il primo cittadino partenopeo Luigi De Magistris e il vicesindaco Salvatore Pace. Oggetto della bagarre la presenza di uno scarico fognario in località Boccaperti, nei pressi di San Giovanni a Teduccio – quartiere periferico del capoluogo campano – «denunciato e segnalato più volte» dall’ex parlamentare Cuomo «alle autorità competenti», su cui però «rivoluzionari arancioni e sedicenti comitati hanno finto di ignorare il vergognoso scempio». Chiaro il riferimento a de Magistris che però ha preferito non entrare in polemica, delegando di fatto il suo vice in Città Metropolitana. E così Salvatore Pace, dopo aver ricordato al sindaco porticese che «la competenza degli scarichi abusivi già nel 2010 è stata trasferita ai Comuni», ha poi chiarito che nel sito adiacente al Museo di Pietrarsa «è stata riscontrata la presenza di ben due impianti fognari non ancora a norma». Uno di competenza del Comune di Napoli, su cui vi sarebbe «già un progetto di rimozione in corso di esecuzione». E l’altro «di competenza regionale», su cui Pace si è augurato – in maniera del tutto sarcastica – «che Cuomo segnali lo scempio con lo stesso zelo» al suo compagno di partito De Luca, il governatore della Campania. Segnalazione che invece è arrivata direttamente dall’intero consiglio comunale con l’atto votato all’unanimità anche dall’opposizione cittadina lo scorso 2 maggio che diffida anche la Regione. «Perché quello del mare cittadino è un tema che interessa trasversalmente tutte le forze politiche», si legge sul documento.
Il mare più inquinato per microplastiche in Europa
Già il mare di Portici, quello tornato interamente balneabile nel 2013, dopo 30 anni di divieti per i bagnanti, seppur risultato essere oggi – secondo uno studio condotto dal Cnr di Genova – il più inquinato in Italia e in Europa per microplastiche. «Nella stazione di Portici, zona a forte impatto antropico, si trovano valori pari a 3,56 frammenti per metro cubo – ha rivelato Francesca Garaventa del Cnr – Immaginiamo di riempire una piscina olimpionica con l’acqua di Portici ci troveremmo a nuotare in mezzo a 8.900 pezzi di plastica».
La balneabilità ‘ballerina’
Già il mare di Portici, quello ancora interamente balneabile, seppur in maniera intermittente. Ballerina. Se i controlli effettuati dall’Arpac del 26 aprile hanno conferito una qualità eccellente delle acque antistanti il litorale porticese, quelli del 24 aprile hanno invece riportato valori differenti. In particolare nella spiaggia di Villa d’Elboeuf e in quella delle Mortelle i livelli di enterococchi intestinali ed escherichia coli – gli unici due parametri batteriologici valutati dalla nuova legge di balneabilità a fronte dei 12 oggetto della vecchia legge- sono risultati molto più alti della norma. Circostanza che ha spinto il sindaco Cuomo negli scorsi giorni a chiedere un’attività ispettiva subacquea commissionata alla Capitaneria di porto. Con esiti negativi. Nessuno scarico è stato rinvenuto sul territorio porticese. ‘Solo’ 2 a San Giovanni che dopo aver scatenato uno scontro politico, rischiano di inquinare anche le ‘acque sante’ del Granatello.
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venerdì, 4 Maggio 2018 - 08:30
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