San Giovanni, la stagione delle ‘stese’: dodici proiettili esplosi in via Ravello Domenica sera un altro raid armato

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Ancora una ‘stesa’ nell’area est di Napoli. A San Giovanni a Teduccio, per l’esattezza. Lembo di terra divenuto da mesi oggetto di un nuovo scontro armato tra i clan Mazzarella-D’Amico e Rinaldi, da sempre divisi da antichi rancori. L’episodio si è consumato in via Ravello. Sul manto stradale sono stati ritrovati 12 bossoli calibro 9 x 21. Non risultano persone ferite. L’ultima ‘stesa’ si è verificata domenica sera dopo le 22.30 in via Ferrante Imparato, all’angolo con via Ottaviano: uno scooter di grossa cilindrata con due persone in sella si è fermato al centro della carreggiata mentre il passeggero ha estratto la pistola, una semiautomatica e ha fatto fuoco in aria per sette volte.
Le tensioni, dunque, proseguono nonostante i tentativi delle forze dell’ordine e della procura di arginare le manovre d’azione dell’uno o dell’altro clan. Da giovedì scorso, infatti, è bloccato in prigione il ras Salvatore D’Amico, meglio conosciuto negli ambienti criminali col soprannome di ‘o pirata, collocato dagli inquirenti ai vertici dell’omonimo gruppo criminale cui di fatto i Mazzarella hanno demandato la gestione degli affari illeciti nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. D’Amico è stato arrestato in esecuzione di un decreto di fermo per i reati di estorsione, tentata estorsione e tentato riciclaggio. Fermo che sabato sera è stato trasformato in ordinanza di custodia cautelare in carcere dal giudice per le indagini preliminari Marcopido del Tribunale di Napoli. Sul fronte opposto, invece, è libero il boss Ciro Rinaldi, detto ‘My Way’, che la procura aveva pure provato a bloccare in cella contestandogli il ruolo di mandante nel duplice omicidio avvenuto a Ponticelli nel giugno del 2016, vale a dire l’omicidio del boss dei «barbudos» Raffaele Cepparulo (vero obiettivo del radi) e dell’innocente Ciro Colonna. Tuttavia gli elementi a carico del materiale indiziario non hanno retto alla prova del Riesame, e Ciro Rinaldi è stato scarcerato quindici giorni più tardi per carenza della gravità indiziaria. Il boss resta comunque indagato per i fatti a lui contestati.

maga

martedì, 8 Maggio 2018 - 11:27
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