Risse, aggressioni e auto bruciate
A Licola immigrati fuori controllo

di Danio Gaeta

Via del Mare è un lingua d’asfalto che attraversa il territorio di Licola: da un lato è Pozzuoli, dall’altro è Giugliano. In questo angolo d’Italia che somiglia moltissimo all’Africa, le competenze amministrative dei due Comuni si sovrappongono. A volte si scontrano. Allora è meglio abbandonarlo questo territorio; è meglio lasciarlo al suo destino. Ed è così che Licola non è nè di Giugliano, nè di Pozzuoli: una frazione nel nulla. Purtroppo lo sanno anche i residenti: i pochi locali che ancora vivono in zona, a due passi dal mare ma nel vortice del degrado. Villette scolorite nascoste da palazzi semidiroccati, case a schiera dall’intonaco mangiato dalla salsedine. E poi vecchi alberghi abbandonati: alcuni riconvertiti in centri per migranti. «Dove sono finiti gli anni Ottanta – si chiede un cittadino di Licola – quando questa era ancora una zona turistica». A Licola gli anni Ottanta sono finiti quarant’anni fa.
Oggi a preoccupare è la forte presenza di immigrati, tantissimi clandestini. Persone di etnie diverse che arrivano da paesi in guerra, uomini che si portano dietro storie di povertà, ragazzi che non hanno conosciuto altro che la fame. Tutti lì, in un angolo d’Italia troppo piccolo per ospitarli tutti e dove le istituzioni non riescono a essere presenti. Sono nate bande di strada che intendono controllare il territorio: gruppetti che si spartiscono i proventi degli affari illeciti, soprattutto di droga e prostituzione. Lo denuncia anche Umberto Mercurio, presidente dell’associazione Licola Mare: «C’è troppo degrado, ci vogliono controlli quotidiani. La pressione dell’immigrazione irregolare è diventata troppo pesante, ci sono gruppi che si fronteggiano in strada». E viene fuori anche da operazioni di polizia giudiziaria condotte sul territorio dalle forze dell’ordine. Ma la storia non cambia: risse notturne, aggressioni e auto bruciate.
Sui social network gira un video inquietante che risale a circa 15 giorni fa. E’ notte fonda a Licola e prima che le immagini del video diventino nitide si sentono urla in sottofondo e rumori di vetri in frantumi. Poi si intravedono tre uomini che si fronteggiano al centro della carreggiata; ma la luce della pubblica illuminazione è fioca. Passa un’auto con i fari accesi e tutto diventa più chiaro. Nitido. In due si rincorrono, si spingono e finiscono a terra; il terzo prima fa da spettatore e poi si unisce al pestaggio. La scena è brutta. Poi il giovane che sembra avere la peggio, sopraffatto dai due, scappa e viene inseguito. A quel punto, però, il grandangolo del telefonino non permette più di riprendere l’intera scena. Un episodio simile, altrettanto violento, sembra si sia verificato anche nel pomeriggio di giovedì. Ancora una volta si sono fronteggiate due bande di strada. Schiaffi, pugni e minacce a colpi di bottiglie rotte. A quanto pare, però, non sono stati segnalati feriti. Poi in serata l’episodio più inquitente: l’incendio di una vettura avvenuto a pochi passi dall’Hotel Panorama, a circa 100 metri di distanza dalla moschea divenuta punto di riferimento per i musulmani della zona. I fatti si sono verificati poco dopo le 22.30 e secondo quanto denunciato dai residenti, pare che in quella macchina avvolta dalle fiamme, ci fosse un ragazzo riuscito a scappare pochi istanti prima: circostanza, tuttavia, non confermata dai carabinieri. Secondo gli accertamenti eseguiti dai militari della compagnia di Giugliano, sembra che la vettura sia andata a fuoco a causa di un guasto all’impianto elettrico. Al momento gli investigatori escludono che i due episodi, la lite avvenuta nel pomeriggio e l’incendio della macchina nella notte, siano collegati. «Queste cose ormai succedono ogni notte – denuncia Umberto Mercurio, che appena una settimana fa, in compagnia dei migranti che frequentano la moschea, ha provveduto a ripulire un tratto di spiaggia – le istituzioni devono essere più presenti. Qui si sente la necessità di un maggiore presidio del territorio, siamo stati abbandonati al nostro destino».  «Domenica mattina saremo in via Alice – ha aggiunto ancora Mercurio – ancora una volta per ripulire un tratto di spiaggia abbandonato, chiediamo l’aiuto di tutti. Noi non abbiamo paura del cambiamento».

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sabato, 12 Maggio 2018 - 14:35
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