Il nuovo esame di abilitazione e l’iter di accesso alla professione di avvocati non sono stati accolti con grande favore nel mondo forense. Il dato non è nuovo. Ciò che è nuovo, invece, è la protesta che partirà forte contro la riforma per effetto della quale a dicembre gli aspiranti candidati dovranno confrontarsi con le nuove regole. La protesta partirà da Napoli, dove il Diritto ha radici fortissime.
Martedi 5 giugno, alle11.30, presso la sala Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia , i vertici dell’avvocatura nazionale discuteranno sulle nuove modalitá di svolgimento delle prove scritte ed orali cui dovranno sottoporsi gli aspiranti avvocati. L’evento è stato organizzato e voluto dall’Unione Giovani Penalisti, dall’Unione Giovani Civilisti e dall’Alpha Lawyers.
Il dibattito, patrocinato dalla Camera dei Deputati, sarà scandito dagli interventi degli avvocati Francesco Caia, Consigliere Nazionale Forense, Armando Rossi, Vicecoordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Attilio Belloni, Presidente della Camera Penale di Napoli, Antonio De Notaristefani, Presidente della Camera Civile di Napoli, Mario Covelli, Presidente della Camera Penale Minorile e del professore Salvatore Prisco, Ordinario di Diritto Pubblico dell’Università Federico II di Napoli.
«Occorre una rivisitazione integrale delle modalità di accesso alla professione – scrivono in una nota gli avvocati Gennaro Demetrio Paipais, Giustino Ferone e Carmine Foreste, rispettivamente presidente dell’Unione Giovani Penalisti, dell’Unione Giovani Civilisti e di Alpha Lawyers – partendo dalle università fino a scongiurare una poco responsabile gestione dell’esame di avvocato. Ed é per questo che il 5 giugno costituiremo una commissione di studio ed un comitato scientifico composti da avvocati e docenti universitari che formuleranno proposte di modifica dell’esame da sottoporre alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati».
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sabato, 2 Giugno 2018 - 17:55
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