Bari e quei processi nelle tende:
salta l’udienza a Berlusconi e Lavitola Gustizia umiliata e cause azzoppate


E’ stata rinviata al prossimo 16 novembre l’udienza preliminare dei confronti di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola, accusati di induzione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria sulla vicenda escort. Oggi era prevista la lettura del dispositivo, cioè la decisione del giudice sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Bari quattro anni fa. Come tutte le udienze ordinarie senza detenuti, però, è stata rinviata per la situazione di emergenza che sta vivendo la giustizia barese, costretta in una tendopoli dopo la dichiarazione di inagibilità del Tribunale di via Nazariantz. Ignaro del preannunciato rinvio, all’udienza ha partecipato Lavitola, l’ex direttore dell’Avanti accusato di aver fatto da tramite fra Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio, e l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Stando all’ipotesi accusatoria, sostenuta da Pasquale Drago e Eugenia Pontassuglia, Berlusconi avrebbe fornito a Tarantini, per il tramite di Lavitola, avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro in denaro, perche’ mentisse ai pm baresi che indagavano sulle escort portate nelle residenze estive dell’ex premier fra il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccanica. Si tornerà in udienza, nell’aula bunker di Bitonto, fra cinque mesi (esattamente a quattro anni dall’inizio dell’udienza preliminare) e in quella data il gup Rosa Anna Depalo decidera’ se prosciogliere o rinviare a giudizio Berlusconi e Lavitola o ancora se dichiararsi incompetente disponendo la trasmissione degli atti ad altro Tribunale, come chiesto dalle difese.

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lunedì, 4 Giugno 2018 - 16:53
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