Ancora una volta ad Ercolano saranno Chiesa e associazioni ad alzare la voce sul problema dei rifiuti e dei roghi – molto spesso tossici – all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Soprattutto nelle aree di accesso alla riserva protetta. Come San Vito – contrada di periferia ercolanese le cui vie si inerpicano sulla salita al “Gran Cono” -, dove da anni un gruppo di residenti e professionisti lotta, nel silenzio della classe politica, contro lo scempio ambientale della zona, con convegni, manifestazioni e persino registri tumori “cafoni”. A capeggiarli vi è sempre lui, padre Marco Ricci, il sacerdote “antibiocidio” della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Ercolano – a novembre dello scorso anno insignito del premio “Ambientalista dell’anno, Luisa Minazzi” -, le cui denunce hanno permesso di dissotterrare oltre 100 fusti tossici interrati nelle cave alle pendici del Vesuvio.
Il convegno
Martedì 26 giugno 2018, alle 11, presso la Chiesa del S. Cuore di Gesù di Ercolano, si terrà la conferenza stampa indetta dall’associazione “Salute Ambiente Vesuvio” «per fare il punto della situazione rispetto allo sversamento di rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio e alle bonifiche dei terreni interessati, ai sopralluoghi fatti dalle diverse commissioni regionali e ministeriali e alla prevenzione incendi boschivi». La conferenza stampa, moderata dalla criminologa Deborah Divertito della “cooperativa sociale Sepofà”, sarà aperta proprio da don Marco che racconterà ciò che è avvenuto e, «soprattutto, ciò che non è avvenuto – spiega il prete – fino ad ora rispetto ai controlli, alle inchieste e alle bonifiche annunciate che hanno interessato l’area, in particolare Cava Fiengo e Cava Montone». Con forza Don Marco chiederà risposte concrete, ad oggi non pervenute, ai nuovi interlocutori del Ministero dell’Ambiente, «considerata soprattutto la vicinanza e l’esperienza del Ministro Costa» rispetto al tema delle “Terre dei fuochi”. «Occorre alzare la voce – chiarisce don Ricci – Non vogliamo assolutamente alzare muri e creare contrasti, anzi, vogliamo collaborare. In questi anni abbiamo sempre cercato un dialogo ma, purtroppo, non abbiamo mai avuto risposte. Ora le pretendiamo, vogliamo la verità con fatti concreti e non le solite chiacchiere in un linguaggio politichese».
Il caso Rory Olivero, “l’uomo della valigetta”
La politica locale e nazionale al centro del “j’accuse” dei residenti della contrada. Subito dopo l’intervento di don Marco seguirà quello della vice presidente di “Salute Ambiente Vesuvio”, Marianna Ciano, che farà il punto della situazione sulla prevenzione degli incendi boschivi ad inizio della stagione estiva. Inoltre un focus sull’incontro sarà dedicato al consigliere comunale “Rory Oliviero”, l’uomo della valigetta ripreso dalle telecamere di Fanpage mentre crede di intascare una tangente per l’appalto di smaltimento rifiuti: «Ci deve spiegare cosa significa autosospendersi visto che ancora partecipa alle Commissioni e ai Consigli comunali di Ercolano», tuona Marianna Ciano.
Il ricordo del tossicologo Ciannella
A concludere, il dotto Antonio Marfella che, sulla scia di quanto già fatto dal dottor Ciannella, recentemente scomparso, aiuterà l’associazione in uno screening sanitario della popolazione, effettuando una serie di esami clinici. E sempre sulla scia e sul ricordo dell’operato del dottor Gerardo Ciannella, «grande difensore del diritto alla salute del cittadino, e di tutte le vittime delle ecomafie», si terrà mercoledì 27 giugno la S. Messa con la presenza di Padre Alex Zanotelli – a cui è stato invitato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
domenica, 24 Giugno 2018 - 09:32
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