Rory Oliviero, l’uomo diventato famoso (ma non in senso positivo) perché ripreso da una video-inchiesta di Fanpage mentre crede di incassare 50mila euro in contanti in una valigetta come corrispettivo della promessa di un appalto, torna con un nuovo show.
A distanza di pochi mesi dalla sua ultima apparizione in Consiglio comunale a Ercolano, che destò assai scalpore perché il politico – con quella presenza – si rimangiò in buona sostanza l’autosospensione che aveva presentato, l’avvocato continua a ‘giocare’ con l’opportunità di sedere ancora in Consiglio comunale a dispetto delle devastanti immagini di cui è stato protagonista e dalla richiesta, pure arrivata da altre forze politiche, di rimettere il mandato. E, come se non bastasse, si arroga pure il diritto di tenere una singolare lezione di lealtà ai danni dei suoi colleghi politici, i quali scelgono paradossalmente il silenzio alla sfacciata filippica.
Nell’ultima seduta del civico consesso tenutosi lunedì Mario Rory Oliviero ha chiesto ed ottenuto la parola, esordendo con quelle parole che tutti si aspettavano: «Adesso mi posso dimettere, presidente… Adesso sì». L’illusione che l’annuncio corrispondesse a verità è durato però pochissimi secondi, il tempo impiegato da Oliviero per terminare il suo pensiero: «Lo farei così tour court se avessi la consapevolezza che tutti i presenti in quest’aula, a vario titolo, nella mia medesima condizione, con lo stesso spirito, farebbero la stessa scelta. Di questo non sono convinto e per questo devo approfondire un poco…». Tradotto: Oliviero non si dimette, non per ora. Perché, ha sostenuto in un italiano un po’ sgangherato, ci sarebbe un problema di etica e di moralità all’interno del Consiglio comunale che non consentirebbe a nessuno, o ad alcuno dei politici, di rivendicare le sue dimissioni per una questione di opportunità. E, allora, ecco che Oliviero ha annunciato che prima di fare la sua scelta presenterà un memoriale che «tiene conto non solo dell’azione politica e amministrativa, ma anche di quella morale dei consiglieri dell’intera assise». Un annuncio che suona come una sfida. «Non sono dotato di telecamera, né di cattiveria rivolta a far del male subdolamente e violentemente alle persone – ha aggiunto Oliviero -. Quello che io devo dire, lo vengo a dire qui in quest’aula. Lei sa, presidente, che io sono una persona leale e che se anche dovessi fare un’azione politica che vede coinvolte le persone che io conosco, non lo farai mai a sorpresa. A costo anche di bruciarla, l’azione. Ritengo che sia giusto che un po’ tutti quanti noi mettessimo fuori quelli che sono le vicende, i fatti, i pensieri che possono condizionare lo stare o non lo stare nelle istituzioni. Sono talmente tanti i fatti e le cose… ». Quali sono questi ‘fatti’ e le ‘cose’ cui Oliviero si riferisce lo si scoprirà col deposito del famoso memoriale. Resta per ora l’incomprensibile silenzio di un’intera Assise di fronte a quella singolare lezione di legalità tenuta da Oliviero.
mercoledì, 27 Giugno 2018 - 12:32
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