Migranti, esplosione su un gommone: morti 3 bimbi, un centinaio di dispersi Un soppravvissuto: «E’ stato orribile»


Non ce l’hanno fatta. Troppo piccoli per nuotare. Troppo piccoli per riuscire a stare galla. Indifesi. Vittime del mare. Vittime di un aiuto che non è arrivato. Non per tempo. Ieri sera le acque del Mediterraneo hanno inghiottito le vite di tre bambine e forse di un altro centinaio di persone, che risultano disperse. Erano tutti a bordo di un gommone che trasportava circa 120 migranti. Il gommone era partito prima dell’alba di ieri dalla città costiera di Garaboulli, circa 50 chilometri a est di Tripoli. Poi durante la traversata della disperazione è successo qualcosa: i sopravvissuti, le 12 persone che si è riusciti a mettere in salvo, hanno parlato di un’esplosione a bordo, del motore che ha preso fuoco. Ed è stato l’inizio della tragedia. I migranti si sono buttati in acqua. C’è chi ha provato a rimanere aggrappato a una parte dell’imbarcazione, chi ha provato a reggersi ai bidoni dei carburanti. Tre bambini non ce l’hanno fatta. A bordo c’erano diverse famiglie originarie del Marocco, nessuna delle quali è sopravvissuta, come pure siriani e sudanesi. «Quando ho visto il numero di persone sull’imbarcazione mi sono rifiutato di salire perché ci avevano detto che saremmo stati 20″, racconta ad AFP uno dei sopravvissuti Amri Swileh, yemenita di 26 anni. Che spiega però, mostrando degli ematomi sulle braccia, di essere stato aggredito dai trafficanti, che l’hanno «obbligato a salire a bordo». «È stato orribile a vedersi», racconta il capitano della barca della guardia costiera libica che ha soccorso i migranti, Salem al-Qadhi, dicendosi «scioccato».

sabato, 30 Giugno 2018 - 12:06
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