Carceri tra intimidazioni e aggressioni Nisida: danneggiato scooter di un agente A Carinola picchiati due poliziotti

Cella Carcere

Atti intimidatori e aggressioni nelle carceri campane ai danni degli agenti di polizia penitenziaria. Gli ultimi due casi, a distanza di poche ore l’uno dall’altro, si sono verificati nel carcere minorile di Nisida – dove i detenuti hanno preso di mira e danneggiato lo scooter di un agente – e a Carinola, nel Casertano – dove due agenti sono stati aggrediti da un detenuto armato di stampella e sgabello. A dare l’allarme i rappresentanti dei lavoratori. «Nella giornata di lunedì, nel parcheggio adiacente l’ingresso alla portineria del carcere minorile, è stato preso di mira e danneggiato il motociclo di un operatore di polizia penitenziaria in servizio parcheggiato nelle apposite aree – denuncia Carmine d’Avanzo, coordinatore nazionale per giustizia minorile del Sappe – il vile gesto non è un caso isolato, dato che ad un altro motociclo di un altro agente è stato riservato un trattamento simile». Il sindacalista parla di un atto grave, di un gesto da non sottovalutare e accende i riflettori sulle condizioni di lavoro degli agenti, «che si trovano ad operare in sottorganico e ad espletare turni massacranti, in un contesto territoriale assai difficile e endemicamente ad alto tasso camorristico». Alle parole di d’Avanzo fanno eco quelle di Donato Capece, segretario generale del Sappe, che esprime «l’auspicio che si faccia presto pena luce su quanto accaduto e che vengano presto identificati e puniti con la massima severità i responsabili dei fatti accaduti». E’ andata peggio ai due agenti di Carinola finiti al pronto soccorso per le lacerazioni e le ecchimosi riportate dopo essere stati colpiti con uno sgabello e una stampella da un detenuto in ‘regime aperto’. Come i colleghi del Sappe, anche il segretario regionale dell’Uspp, Ciro Auricchio, ha denunciato «la grave carenza degli organici in polizia penitenziaria. Negli ultimi anni – ha aggiunto – abbiamo insistito sulla revisione della pianta organica di Carinola rispetto al numero elevato di detenuti e anche sulla questione del ‘regime aperto’ sostenuto dai vertici dell’amministrazione». Da Auricchio anche l’appello al ministro della Giustizia Alfonso Buonafede «per sopprimere la vigilanza dinamica nelle sezioni detentive».

Leggi anche:

Carceri, ancora botte in cella Bonafede tace, è già tensione coi sindacati

mercoledì, 25 Luglio 2018 - 12:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA