Il pubblico era già sotto il palco ma Al Bano e Romina non ci sono mai saliti. Si è rischiato il tumulto a Rimini, per l’annullamento improvviso del concerto previsto per il ‘Beat Village’. Sono stati proprio i due cantanti a spiegare il perché della loro scelta: «Il motivo – scrive Romina – è che nessuno è stato pagato. Compreso il service per l’impianto del suono. Alle 8 avrebbero staccato l’impianto e senza impianto un cantante non può cantare. Anche con la buona volontà di accontentare il pubblico cantando gratis. A noi – ha aggiunto – rimangono i costi dei musicisti, tecnici, service luci, viaggi e alberghi per tutto il gruppo di 25 persone». Su tutte le furie Al Bano: «In 50 anni di carriera non ci era mai capitata una cosa del genere. Purtroppo si è rivelato tutto una trappola». Prima di quello di Al Bano e Romina erano già saltati i concerti di Massimo Ranieri, Renzo Arbore, Vinicio Capossela, i Procul Harum e Tony Hadley. Per tutti lo stesso problema: l’organizzazione non ha pagato nessuno. Jamil Sasegholvaad, assessore al Comune di Rimini (che ha ritirato il patrocinio gratuito inizialmente concesso all’evento) ha parlato di un «gravissimo danno» per la città e non ha escluso «azioni legali per quanto è successo». Nel mirino la società organizzatrice, la Dock Production Ltd che ha infatti debiti anche con il Municipio per l’affitto degli spazi e l’impiego dei vigili urbani, con i fornitori e con la Siae.
venerdì, 27 Luglio 2018 - 16:49
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