Alla guida col telefonino, il 55% degli automobilisti sfida la sorte. E Toninelli punta al ritiro immediato della patente

Il ministro delle Infrastrutture Toninelli
di Serena Finozzi

L’invio di sms aumenta di 8 volte il rischio di incorrere in incidenti stradali, chi li invia mentre è al volante distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e questo, ad una velocità media di 100 Km/h, significa percorrere più di un campo di calcio ad occhi bendati. Leggere un messaggio su WhatsApp richiede in media 8 secondi, il che significa che, procedendo a 50 km/h, per circa 100 metri si è completamente distratti. Il 96% dei guidatori ammette di guardare il telefono ripetutamente mentre è alla guida e il 55% degli italiani si lascia distrarre dal cellulare quando è in strada (indipendentemente che si trovi in macchina, in moto, in bici o stia camminando a piedi). E ancora: il 57% delle persone non può fare a meno di WhatsApp mentre guida o cammina. Seguono quelli che pubblicano una “storia” su Instagram (52%) e quelli che scorrono Facebook (47%). In aumento chi scrive messaggi  o email (33%) e quelli che fanno videochiamate con Skype (28%). I dati, elaborati dall’Istat e da Maxibon e polizia stradale, rivelano anche come circa il 24% dei sinistri sia causato dall’uso sconsiderato degli smartphone, per un totale di oltre 3mila vittime all’anno con picchi nei mesi estivi, in special modo ad agosto, quando ad aumentare è anche il tasso di mortalità degli incidenti. Contro l’uso selvaggio degli smartphone il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli annuncia il giro di vite, pensando a misure più severe fino al ritiro immediato della patente. Le oltre 150mila contravvenzioni scattate nell’ultimo anno per sanzionare questo tipo di infrazione, infatti, non sembra siano bastate a far cambiare ‘abitudini’ agli italiani. «Penso sia giunto il momento di valutare qualche intervento nel codice della strada, di inasprire qualche sanzione», ha ribadito il ministro precisando, però, che «prima ancora di una scelta sulle norme, servono più controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale, specie tra i giovani: senza un cambio di mentalità, i risultati saranno sempre parziali». Toninelli ha definito «gravissimo» il comportamento di chi usa il cellulare mentre è alla guida, un fenomeno «che ha a fare con le nostre abitudini più radicate e con l’idea, errata, che in fondo certe cose possano accadere solo agli altri. Ciò – ha aggiunto – rappresenta una tragica sottovalutazione dei rischi». Le nuove sanzioni sono contenute in un emendamento approvato pochi giorni fa dalla commissione Trasporti della Camera ma l’iter legislativo è ancora lungo. Il ritiro della patente, comunque, è già contemplato dal codice della strada ma solo in caso di recidiva. Ad oggi vige il divieto di fare uso di cellulari alla guida (fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle forze armate, di polizia e quelli adibiti ai servizi di strade, autostrade e al trasporto di persone in conto terzi). Sì, invece, alla modalità viva voce o all’uso di auricolare. Per i trasgressori sono previste sanzioni da 161 a 647 euro e la sospensione della patente nei casi in cui lo stesso automobilista venga sorpreso nuovamente al volante con il cellulare nei successivi due anni dalla prima infrazione. L’operazione ‘guida sicura’ di Toninelli non si limita al pugno di ferro contro chi usa il cellulare. Già all’indomani del tragico incidente di Bologna, infatti, il ministro in quota 5 Stelle, riferendo in aula al Senato, annunciò la sua intenzione di intervenire sulle norme vigenti e, in particolare, quella di «agire su due fronti. Da una parte vi è la necessità di alleggerire il traffico di merci su gomma e, in aggiunta, la necessità di dotare i tir di tecnologie che riducano al minimo la possibilità di errore umano. Questo ministero – aggiunse – vuole quindi incentivare l’installazione sui mezzi che trasportano merci pericolose di presidi di guida assistita. Sto parlando di dispositivi anticollisione, frenata automatica, controllo predittivo della velocità. Ritrovati ormai abbastanza comuni nelle nostre auto più nuove e che non possono non corredare questi mezzi pesanti che rischiano ogni momento di trasformarsi in ordigni ambulanti». Il ministro Danilo Toninelli ha anche assicurato che «il mio ministero e questo Governo lavoreranno in sede di discussione europea sul Pacchetto Mobilità affinché si trovi un giusto equilibrio tra le condizioni di lavoro dei conducenti e la libertà di prestare servizi transfrontalieri per i trasportatori. Bisogna contemplare una corretta ed equa alternanza tra tempi di guida e tempi di riposo, assicurando piena tutela ai lavoratori della strada. Tutela oggi troppo spesso messa in discussione da forme di concorrenza sleale che penalizzano le nostre imprese dell’autotrasporto».

martedì, 14 Agosto 2018 - 11:10
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