L’inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione delle onlus ‘Aias’ e ‘Noi con loro’, specializzate nell’assistenza dei disabili, è chiusa. Chiusa e prossima ad arrivare in un’aula di Tribunale. Il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio ha infatti firmato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, atto che anticipa l’intenzione del magistrato inquirente di chiedere il rinvio a giudizio dei destinatari del provvedimento. Questo sempre gli indagati non riescano a confutare le contestazione sfruttando, se lo vorranno, i venti giorni che la legge concede loro per depositare ulteriori memorie difensive o chiedere un nuovo interrogatorio.
Tra i destinatari dell’avviso di chiusura delle indaginin preliminari ci sono anche Anna Maria Scarinzi, moglie di Ciriaco De Mita (il politico novantenne è attualmente sindaco di Nusco), e le figlie Floriana e Simona De Mita. Chiusura indagini anche per l’ex amministratore dei centri Gerardo Bilotta, un passato nella Dc, e per i responsabili della Hs Soluzioni Informatiche srl. La procura, in particolare, ipotizza un sistema architettato per ottenere in maniera fraudolenta fondi pubblici destinati alle onlus che si occupano dell’assistenza alle persone disabili, soldi che poi sarebbero stati trasferiti in altre società. Le somme distratte dal 2013 al 2017 ammonterebbero a un milione e 645mila euro. Le accuse contestate a vario titolo vanno dal falso alla truffa nella gestione dei centri di riabilitazione nei cui bilanci sono stati riscontrati ammanchi per circa 6 milioni di euro. Gli investigatori della Guardia di finanza si sono concentrati anche su alcune consulenze, affidate alle figlie dell’ex presidente del Consiglio e nei fatti mai svolte, sebbene pagate. Una circostanza che ha indotto gli inquirenti a ritenere che i De Mita utilizzassero i centri Aias e l’associazione “Noi Con Loro”, fondata proprio da Anna Maria Scarinzi, come la ‘cassaforte’ di famiglia. Gli indagati devono rispondere anche dell’assistenza offerta in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, senza che le strutture fossero regolarmente accreditate.
Nell’ambito dell’inchiesta, a giugno scorso, Anna Maria Scarinzi fu raggiungo da un provvedimento cautelare di obbligo di dimora, misura poi revocata dai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli. Nel provvedimento cautelare, a firma del giudice per le indagini preliminari Paolo Cassano, si sottolineava, a proposito della figura della moglie di De Mita, che la donna avrebbe fatto «continue ingerenze nella gestione dell’Aias di Avellino, la cui dissennata e criminale gestione è imputabile anche al suo beneplacito, quantomeno implicito. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria rappresenterà un efficace deterrente alla tentazione di reiterare analoghe condotte».
mercoledì, 22 Agosto 2018 - 17:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA