Diciotti, la fuga dei migranti dai centri di accoglienza: spariti già 50 profughi. Salvini: «Lavorerò per azzerare gli arrivi»


Di 50 migranti sbarcati dalla Diciotti, la nave della Guardia Costiera che il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva bloccato nel porto di Catania per 5 giorni affinché l’Europa rivedesse (cosa mai matta) la distribuzione dei profughi tra gli stati membri, si sono perse le tracce. Spariti. Allontanatisi dai centri dove erano stati sistemati. Fonti del Viminale spiegano che sei migranti si sono allontanati il primo giorno di trasferimento, cioè venerdì 31 agosto. A questi si aggiungono 2 eritrei destinati alla Diocesi di Firenze che sono si sono allontanati in data 2 settembre; altri 19 il cui allontanamento è stato riscontrato il 3 settembre, e 13 il cui allontanamento è stato riscontrato ieri ed erano destinati a varie Diocesi. A Bologna, per esempio, aspettavano oggi due giovani eritrei che non sono mai arrivati. A Frosinone erano invece già arrivati, ospiti della Caritas locale, e poi hanno scelto di non presentarsi più al centro di accoglienza. Il conto non sarebbe definitivo. Alcuni dei migranti spariti si sono allontanati dal centro di accoglienza nel comune romano di Rocca di Papa, dove nei giorni scorsi una fetta di cittadini aveva duramente contestato l’arrivo di nuovi migranti, trovando una sponda anche nelle dichiarazioni dell’ex sindaco della cittadina che è in quota Pd. Tutte le persone in questione erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo. Controlli anche sulla nazionalita’ di chi si e’ allontanato: almeno in 6 provengono dalle Isole Comore. Per la cronaca oggi al centro Mondo Migliore di Rocca di Papa c’era stata una grande festa proprio per i migranti della Diciotti, soprattutto per quelli in partenza verso le varie strutture Caritas. A portare la benedizione di Papa Francesco era stato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del pontefice, che si e’ fermato a pranzo portando per tutti gli ospiti presenti dei gelati.
La notizia ha, ovviamente, innescato una girandola di polemiche. «Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove – attaccano i sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni – È l’ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e Di chi usa gli immigrati per fare business». A rincarare la dose lo stesso titolare dell’Interno, Matteo Salvini: «È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono ‘scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame’. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi». La Caritas non è rimasta silente. «E’ stato allontanamento volontario, non una fuga. Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa», ha commentato il direttore don Francesco Soddu.

mercoledì, 5 Settembre 2018 - 20:34
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