«Lo Stato in questi territori deve essere presente e la presenza dello Stato si manifesta attraverso le forze di polizia. Polizia, carabinieri e guardia di finanza devono necessariamente adottare un piano che renda il territorio osservato 24 ore su 24. Chi si permette di operare in violazione chiara della legge, con l’arroganza con cui si muovono questi gruppi, non può continuare a operare in questo modo». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, commentando il fenomeno delle baby gang a Napoli e provincia. «Le baby gang – ha spiegato De Raho – quelle che si rendono protagoniste delle stese, sono gruppi di giovani che tendono all’acquisizione del controllo del territorio. Sono gruppi fluidi, sorti da non molto e di conseguenza non ancora radicati sul territorio. La stesa è la manifestazione più chiara dell’arroganza di questi gruppi e nello stesso momento la dimostrazione al territorio che sono in grado di operare alla luce del sole senza timore di essere identificati, sanzionati o arrestati. Di fronte a situazioni di questo tipo una qualunque indagine dà un risultato parziale proprio perché si tratta di gruppi che hanno una riduzione dal punto di vista numerico con un’operatività molto ristretta nell’ambito di un quartiere».
De Raho: «Militarizzare l’area come facemmo contro i Casalesi»
Per De Raho si dovrebbe intervenire «come si faceva in passato in tanti territori anche nel casertano. Quando il clan dei casalesi si muoveva con le armi spianate e manifestava esclamazione del tipo ‘Qui comandiamo noi’, ponemmo polizia e carabinieri su tutte le strade dei territori dei Comuni più a rischio e da quel momento non ci furono più azioni di questo tipo». A Napoli e provincia si tratterebbe invece «di concentrare le forze su quartieri o parti di quartieri. In quei luoghi bisognerebbe impedire qualunque attività criminosa: lo spaccio ma anche il disordine nel lasciare ad esempio l’autovettura nel vicolo impedendo così eventuali osservazioni o arresti». «Bisogna fare tutto ciò che occorre – ha concluso De Raho – per ristabilire l’ordine. Facendo questo probabilmente non solo non ci sarebbero più le stese ma si avrebbe una vita migliore. Al momento tutto questo lo Stato ancora non lo fa ma lo dovrebbe fare, probabilmente lo farà. È evidente che le ripetizioni di fatti di questo tipo non sono più consentiti».
mercoledì, 19 Settembre 2018 - 19:51
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