L’arroganza del ‘regista della propaganda’. Rocco Casalino, dal Grande Fratello alla politica, sta mettendo in imbarazzo il Governo. A finire sotto accusa un messaggio vocale WhatsApp inviato dal portavoce del premier Conte a un giornalista al quale viene suggerito di scrivere, citando generiche «fonti parlamentari», che il Movimento 5 Stelle è pronto a una «mega vendetta» nel caso dal Mef non arrivassero i soldi necessari a mantenere la prima tra le promesse fatte dai 5 Stelle in campagna elettorale. «Se volete uscire con una cosa simpatica – dice Casalino – dite che il M5S dedicherà tutto il 2019 a far fuori gente che da decenni sta al Mef». «Abbiamo capito che Tria c’entra il giusto – si sente ancora – cosa ci vuole a trovare dieci miliardi del c…».
L’imbarazzo nel Governo
Il Movimento 5 Stelle già in mattinata è subito sceso in campo per difendere Casalino. «Quello che è stato ripetuto per l’ennesima volta ai giornalisti era la linea del MoVimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse». Si legge sul blog delle stelle. «Siamo assolutamente convinti – continua il blog- che nei ministeri c’è chi ci rema pesantemente contro: uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio. La spalla di questi uomini del sistema sono i giornali del sistema. Difendono tutti gli stessi interessi: i loro. Il MoVimento 5 Stelle – conclude il blog- difende quelli dei cittadini». Naturalmente la colpa per i grillini è dei giornalisti, non certamente di Casalino che ha fatto una brutta caduta di stile.
C’è chi chiede a Conte di rimuovere il portavoce
«Minacce e insulti. Eccolo il vero volto dei cinquestelle. Adesso che i conti vengono al pettine e che le promesse più false della storia della politica non possono essere mantenute, da Palazzo Chigi, secondo quanto raccontano stamani alcuni quotidiani, parte la rappresaglia contro il ministro Tria direttamente dalla viva voce di Rocco Casalino che di minacce se ne intende». Lo afferma Raffaella Paita parlamentare del Pd, che aggiunge: «Mi chiedo se possa il portavoce del presidente del Consiglio permettersi di minacciare il ministro dell’Economia del governo per cui lavora. Se il suo ruolo non sia diventato imbarazzante, visto che l’oneroso stipendio gli viene retribuito dai cittadini italiani e non dalla Casaleggio che per Tria ha evidentemente altri progetti». «Se un qualsiasi altro portavoce di governo, in altre epoche, avesse fatto quello che ha fatto Casalino sarebbe stato costretto alle dimissioni immediate. Minacce nei confronti dei dirigenti del Ministero del Tesoro diffuse con whatsapp sonori per far capire chi comanda. Casalino, che abbiamo ribattezzato Casta-lino, dopo che abbiamo appreso il gigantesco stipendio che percepisce, non solo è inadeguato al ruolo che ricopre, ma crede che si giochi ancora al grande fratello, luogo dei suoi esordi, per cacciare dalla ‘casa’ le persone meno gradite». Lo afferma in una nota il senatore Maurizio Gasparri (FI). «Ma almeno al grande fratello c’era un vero o finto televoto, adesso invece dalla ‘casa’ delle istituzioni le espulsioni dovrebbero essere decretate da questo Casta-lino. Una vergogna assoluta – aggiunge -. Ma Conte e Tria possono tollerare, dopo questo episodio, che questo personaggio ricopra ancora questo incarico? Stanno ricominciando gli show cari a lui nelle varie televisioni. Potrebbe essere dirottato su un’isola o in una casa, dove svolgerebbe funzioni piu’ consone al suo livello», ha concluso.
sabato, 22 Settembre 2018 - 11:47
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