Otto mesi non sono tanti per fare il bilancio di un giornale. Anzi, a voler essere onesti sono davvero pochi. Un prodotto intellettuale ha delle regole di misura diverse dal metro che si usa per testare la rendita di un’attività di ristorazione o di una qualsiasi altra impresa. Eppure a questo giro di ricorrenza di nascita del nostro giornale (il sito ha mosso i primi passi ufficiali il 5 febbraio), una riflessione sul nostro percorso vogliamo farla. Abbiamo scelto di essere un giornale ‘aperto’, abbiamo scelto di essere un giornale che dialoga coi suoi lettori soprattutto attraverso lo strumento della rappresentazione chiara e onesta delle nostre scelte, in modo particolare quelle prese in controtendenza, qualche volta, col resto degli operatori nel mondo dell’informazione. Vi abbiamo spiegato, ad esempio, il perché abbiamo pubblicato la storia del suicidio di una ragazzina 15 anni, laddove quasi sempre vige la regola di non trattare eventi così drammatici. Vi abbiamo spiegato il perché, nei giorni caldi degli arresti di cinque persone accusate dello stupro in un hotel a Meta di Sorrento ai danni di una turista inglese, abbiamo deciso di non pubblicare i nomi degli indagati, che pure erano (e sono) ovunque. Magari sono scelte che alcuni lettori non hanno capito, che alcuni hanno ritenuto sbagliate. Ma sono state le nostre scelte. Le scelte di una riflessione. Di un modo di interpretare e di incarnare il nostro essere giornalisti. Che non abbiamo voluto tenere per noi, né tantomeno imporvi. Così come è nostra la scelta di fare di questo prodotto un ‘polo’ sui temi di Giustizia. Per riuscire però a centrare l’obiettivo abbiamo dovuto creare due strumenti di informazione diversi, come avete avuto di sperimentare in questi mesi: un sito online, ove le notizie sono fruibili gratuitamente, e che ruota in modo principale al racconto degli eventi del giorno, pur non facendo mai mancare al lettore che vuole leggere senza pagare spunti di riflessioni e articoli di peso. Poi c’è il quotidiano digitale, un giornale vero e proprio, fatto di pagine, di grafica: gli approfondimenti, i temi di giustizia, la politica, la cultura, un occhio alla cronaca della città di Napoli dove questo giornale affonda le sue radici, sono il cuore dell’informazione. Un’informazione che non dimentica di coltivare la storia. La storia delle vittime innocenti della criminalità organizzata e non. Dal primo giorno di nascita del giornale, abbiamo scelto di dedicare con costanza, all’interno del nostro quotidiano digitale, una pagina alla memoria di ogni persona rimasta uccisa per errore dalla barbarie della camorra o dalla mano feroce di piccoli criminali senza scrupoli.
Non siamo in edicola, quella fisica. Il quotidiano è leggibile esclusivamente su supporto digitale, ovvero da cellulare, pc o tablet, tramite un abbonamento. E questa è la nostra particolarità rispetto all’attuale panorama editoriale italiano. Abbiamo un giornale tradizionale che però viaggia su un binario moderno. E’ la nostra scommessa, ma anche la nostra fatica più grande. Una fatica che ha richiesto e richiede ogni giorno coraggio: la proprietà di questo giornale è riferibile esclusivamente ad una cooperativa giornalistica. Lavoratori. Che credono in questo progetto. E che coi propri sforzi stanno mandando avanti un’idea più ampia che piano piano, è il nostro augurio, speriamo di poter tradurre in realtà. Ma per fare questo c’è bisogno di coraggio. Non solo il nostro. Ma soprattutto quello dei lettori. Lettori curiosi che hanno voglia di sperimentare. Che vogliono ancora credere in un’informazione libera. Che non hanno paura di scommettere su un prodotto inedito, di partecipare ogni giorno alla sua costruzione, alla sua crescita. Abbiamo bisogno del coraggio dei lettori, del loro sostegno. Un giornale senza lettori non ha senso di esistere. Dopo otto mesi, il primo bilancio è positivo. Ai lettori che ci hanno consentito di mettere in piedi questo progetto (abbonamenti al quotidiano digitale stipulati alla nascita del giornale e abbonamenti che sono stati sottoscritti nei mesi successivi), che hanno avuto fiducia, va il nostro ringraziamento. A tutti gli altri chiediamo di scommettere. Di scoprirci. Di valutarci. E poi di decidere se continuare a darci fiducia.
– Prova per un mese il quotidiano digitale – l’abbonamento costa 10 euro – e poi scegli se rinnovarci la fiducia. Per abbonarsi basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’; il giornale si legge da pc, tablet e cellulare. Attenzione: non siamo in edicola.
lunedì, 8 Ottobre 2018 - 17:12
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