Tutti in fila per Alex. Tutti in fila in piazza del Plebiscito per dare una speranza concreta al piccolo Alessandro Maria, il bimbo di appena 18 mesi che ha necessità, urgente, di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere. Nel lungo serpentone che taglia in due piazza del Plebiscito c’è tutto il cuore di Napoli. Ragazzi che hanno risposto all’appello lanciato sul web dai genitori del piccolo (papà veronese e mamma napoletana) e rilanciato dai media. Tutti pronti a lasciare il proprio tampone salivare, utile per effettuare il test che rivelerà la compatibilità per la donazione del midollo osseo.
Napoli risponde, dunque. Come ha risposto già Milano. Mentre stamattina a Bergamo, forse a causa anche del maltempo, si veda poca gente. Ma c’è tempo, sia a Napoli che a Bergamo, sino alle 21 per provare ad aiutare Alex. Il piccolo è affetto da Hlh (linfoistiocitosi emofagocitica): si tratta di una malattia genetica molto rara (colpisce lo 0,002 per cento dei bambini) che priva le persone che ne sono affette della perforina, proteina che consente al sistema immunitario di identificare e quindi combattere batteri e virus. Ma, ad aggravare ulteriormente una situazione già delicata, la ricerca sta diventando anche una gara contro il tempo, visto che il farmaco sperimentale con cui viene attualmente curato gli garantisce la sopravvivenza solo per le prossime cinque settimane, poi la sua efficacia potrebbe scemare.
Il possibile donatore deve avere un’età tra i 18 e i 35 anni, deve godere di buona salute e non deve avere malattie del sangue.
—>>> Leggi anche:
– Napoli | Omicidio di Luigi Galletta, il meccanico vittima innocente della camorra: condannato il (presunto) killer che era al soldo dei Sibillo
– Milano, due ragazzine accusano di stupro degli immigrati per coprire le loro ‘scappatelle’. Il pm le scopre, denunciate
– Aveva rapporti con camorra e ‘ndrangheta. La Dia sequestra beni a Como
– Niente sconti al poliziotto stalker che tormentò Fabio Quagliarella: inflitti 4 anni e 8 mesi di reclusione
– Desirée uccisa nel covo dell’indifferenza, quando gridare all’«uomo nero» sposta l’obiettivo dai veri nodi di un orrore
sabato, 27 Ottobre 2018 - 14:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA