La Sicilia sotto l’acqua, con intere zone allagate e finanche le linee ferroviarie bloccate e i treni fermi per via dei binari letteralmente inondati. E poi c’è la Lombardia, pronta a chiedere al Governo di dichiarare lo stato d’emergenza, mentre il Friuli Venezia Giulia ha già avviato le pratiche per lo stato di calamità. In Veneto, in modo particolare, va di male in peggio, con una decina di frazioni isolate; è stata diramata ancora l’allerta rossa sui bacini montani e pedemontani. Per non parlare della Liguria, ormai piegata. Tanto che al Governo stanno valutando la possibilità di sospendere, per il Veneto e la Liguria, il pagamento di tasse e mutui per dare un ristoro agli imprenditori che sono in difficoltà.
La cronaca dell’ennesima giornata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia restituisce un quadro allarmante e preoccupante per la situazione in cui versano alcune regioni italiane.
Della Sicilia sotto l’acqua vi stiamo raccontando in un articolo che aggiorniamo costantemente con tutti i datti di allagamenti e strade chiuse (leggi il servizio cliccando sul link).
Veneto ko, intere zone isolate. A Belluno 16mila famiglie senza elettricità
Sindaci sconfortati, Buzzo: «Sono giorni feriti e dolorosi»
Dal Veneto gli ultimi aggiornamenti non sono positivi: una decina di frazioni sono ancora isolate a causa dell’ondata di maltempo. Secondo quanto informa Veneto Strade, la strada regionale 203 ‘Agordina’ è chiusa per frana dalla località Cencenighe alla località Avoscan. La strada provinciale 346 ‘del Passo Pellegrino’, al confine con Trento in località Zingari, è interessata da neve e caduta di alberi. Alla fine dell’Abitato di Arabba, verso il Passo Pordoi sulla strada regionale ‘delle Dolomiti’, è ceduta la carreggiata. In provincia di Belluno ci sono ancora 16mila famiglie prive di corrente. I generatori arrivano con il contagocce. Disperati appelli da Livinallongo: «Tutti i pali della luce sono a terra, spezzati. Compresi i tralicci. Quanto ci vorrà per rimetterli in piedi, quando tornerà la corrente?». Nell’alto Agordino, di cui Livinallongo fa parte, persiste la situazione più critica. Continua ad essere chiusa la 203 agordina tra Cencenighe e Avoscan. Sono oltre trenta le strade provinciali interrotte. Anche Cibiana, il paese dei murales, è praticamente bloccata. La telefonia fissa e mobile sta progressivamente ritornando, ma numerose valli continuano a rimanere isolate. E’ incredibile ma neppure i Coc, cioè i centri di protezione civile dei singoli comuni e delle Unioni montane riuscivano a mettersi in contatto uno con l’altro. Per far funzionare i generatori servono benzina e gasolio e questo è un altro problema. Persino i mezzi comunali di soccorso e di intervento rischiano di restare fermi nei magazzini perché manca la materia prima. Scrive Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore: «Giorni faticosi senza sonno e riposo, giorni duri e dolorosi. Vedi il tuo territorio ferito, la tua gente ferita, vedi gli occhi spaventati e lacrime scendere. Resisti, lotti e ti arrabbi anche per mille e più ragioni. Vedi anche forza, coraggio, determinazione, solidarietà e condivisione e allora comprendi che c’è speranza. Forza Comelico, forza indomita montagna». E’ arrabbiato il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin: «A livello nazionale nessuno sta parlando di quello che succede qui, parlano di Rapallo e delle barche di lusso rovinate dalla mareggiata. O del bosco dei violini distrutto. E qui siamo senza nulla, acqua, luce, telefoni, generi di prima necessità».
Il Governatore del Veneto Zaia
chiede l’attivazione di un sms solidale
«Con una lettera inviata oggi al capodipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, ho chiesto formalmente l’attivazione di un apposito numero solidale per l’invio di SMS da telefonia mobile e rete fissa. In considerazione dell’entità dell’emergenza, che sta assumendo dimensioni catastrofiche soprattutto nell’area montana e pedemontana, è necessario ed urgente promuovere ogni sforzo per reperire risorse e aiuti!», è quanto ha scritto intorno alla 12.30 sulla sua pagina Facebook il Governatore del Veneto Luca Zaia, che sempre dalla sua pagina Fb sta restituendo le immagini della devastazione del Veneto (il video che vi abbiamo mostrato è stato pubblicato proprio da Zaia).
In Liguria i danni non si contano più
Qui raffiche di vento fino a 130 chilometri orari
In Liguria ormai i danni non si contano più. E non si sa neppure da dove cominciare, quando il maltempo darà tregua, per ricostruire ciò che la pioggia e le raffiche di vento che nei giorni scorsi sono arrivate sino a 130 chilometri orari hanno distrutto. Come vi abbiamo raccontato le perle di Rapallo e di Portofino sono completamente sfregiate. Problemi anche le linee elettriche che, come ricorda E-Distribuzione «sono state gravemente danneggiate dalla caduta di alberi ad alto fusto situati fuori della fascia di rispetto degli elettrodotti».
Il Governo in aiuto di Veneto e Liguria
«Sospendiamo pagamento di tasse e mutui»
La situazione in Veneto e Liguria è talmente preoccupante che il viceministro all’Economia Laura Castelli ha annunciato misure speciali per queste due regioni, come la sospensione del pagamento di tasse e mutui. «Alcune aree del Paese, in particolare in Liguria e Veneto, a causa del maltempo stanno vivendo ore drammatiche con centinaia di famiglie e aziende in grande difficoltà e intere zone letteralmente devastate» e «la sospensione degli obblighi fiscali cosi’ come delle azioni di riscossione per questi territori sono una misura prioritaria che deve essere accompagnata da un sostegno finanziario per rimettere in piedi la rete dei servizi e delle infrastrutture».
La Lombardia pronta a chiedere lo stato di emergenza
Soffre anche la Lombardia. L’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi che, questa mattina, insieme al consigliere regionale Francesco Ghiroldi ha effettuato un sopralluogo nelle zone della Alta Valcamonica colpite dal maltempo, ha reso noto che la Regione ha avanzato richiesta dello stato di emergenza e una misura specifica per il ripristino delle zone boschive danneggiate. A questo sta lavorando la Regione Lombardia per fronteggiare le conseguenze del maltempo come ha spiegato. «Quello di lunedì è stato un evento meteorologico straordinariamente intenso. Ringrazio i volontari della Protezione civile – ha detto Rolfi – e gli operatori dell’Ufficio territoriale regionale di Brescia che hanno saltato il giorno di ferie per essere operativi. Sono venuto in Valcamonica per dire ai sindaci che la Regione Lombardia è vicina in modo concreto alle zone colpite da maltempo e per dare riscontro alle esigenze di ripristino del territorio». La richiesta dello stato di emergenza, ha detto Rolfi, avverrà «quando avremo la conta precisa dei danni. I Comuni sono già attivi per compilare le schede danni. La raffica di vento di lunedì ha causato criticità enormi soprattutto ad alberi e foreste. Per questo sto studiando l’apertura di una misura specifica dedicata ai boschi nell’ambito del piano di sviluppo rurale, recuperando fondi inutilizzati su altre linee, per consentire il ripristino e la messa in sicurezza delle zone boschive».
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venerdì, 2 Novembre 2018 - 13:26
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