Per Virginia Raggi e per i Cinque Stelle il conto alla rovescia comincia adesso. Il giudice monocratico del Tribunale di Roma che sovrintende il processo a carico del sindaco della Capitale per il reato di falso si appena ritirato in camera di consiglio per decidere del destinato del primo cittadino e, di conseguenza, anche di quello dei Cinque Stelle.
Virginia Raggi è accusata di falso ideologico in atto pubblico in relazione alla nomina alla Direzione Turismo di Renato Marra, con la ‘regia’ del fratello Raffaele che era capo del Personale in Campidoglio e fedelissimo della Raggi. Nella requisitoria che si è tenuta ieri, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio hanno chiesto la condanna del sindaco di Roma a 10 mesi (con la concessione delle attenuanti generiche). (Per leggere una sintesi della requisitoria basta cliccare sul link)
Tutti col fiato sospeso. Sia la Raggi ma soprattutto i Cinque Stelle. In caso di condanna per il Movimento si apre lo scenario, devastante in termini di immagine, di dover decidere se salvare ad ogni costo il sindaco e quindi consentirle di continuare ad operare a Roma sotto la bandiera a cinque stelle (il che potrebbe aprire polemiche difficili da gestire) oppure se procedere alla sua espulsione dal partito, perdendo così di fatto la guida della prima importante città che i grillini sono riusciti a conquistare da quando si sono presentati alle amministrative. Non resta, dunque, che attendere il verdetto. Sul tavolo comunque i grillini hanno pronte già tre strategie che stanno vagliando da ore. Di queste strategie ne abbiamo parlato nel numero di oggi, sabato 10 novembre, del quotidiano digitale dedicato agli approfondimenti. (Segui il sito per la sentenza)
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sabato, 10 Novembre 2018 - 14:34
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