Il giudice Cinzia Perrone del Tribunale di Genova ha condannato a 5 anni e 10 mesi Nabil Benhamir, il cittadino marocchino arrestato nel dicembre dello scorso anno con l’accusa di associazione a delinquere con la finalità di terrorismo. Il sostituto procuratore Federico Manotti, che ha coordinato le indagini della Digos, aveva chiesto la condanna a otto anni e otto mesi. L’uomo è tuttora detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari. Oggi non era in aula a Genova, ma collegato in videoconferenza. Il marocchino, che viveva nel capoluogo ligure in una casa popolare occupata abusivamente, era stato fermato ad agosto per maltrattamenti nei confronti della compagna. Il suo nome però era inserito nella black list dei foreign fighters, ed era segnalato come importante esponente dell’Isis, di qui l’arresto per terrorismi. In particolare, la Digos di Genova aveva trovato nelle memorie del suo telefono le istruzioni per costruire ordigni con vecchi cellulari e per compiere stragi con tir e auto rubate. A far sospettare gli investigatori che fosse pronto a colpire l’Italia, alcune conversazioni intercettate in cui Benhamir aveva detto di avere ricevuto la «chiamata del Chiamante».
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martedì, 27 Novembre 2018 - 13:04
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