Il questore di Ancora Oreste Capocasa non riesce a trattenere le lacrime. «Le indagini sono in corso. Ho il cuore spezzato, è una tragedia immane, vedere i lenzuoli che coprono il corpo di quei ragazzi è stato terribile», dice. E’ stato tra i primi a giungere sul posto della strage a Corinaldo, in provincia di Ancona, dove un concerto si è trasformato in una strage. Ci sono cinque ragazzini (tra i 14 e i 16 anni) morti e una mamma, che aveva accompagnato la figlia al concerto, che non tornerà più a casa (leggi l’altro approfondimento sulle vittime cliccando sul link). Altri sette minorenni sono in rianimazione, i feriti complessivamente sono quasi un centinaio. Un bilancio pesantissimo. Tutto a causa di un imbecille che nel chiuso della discoteca ‘Lanterna azzurra’, poco prima che il trapper Sfera Ebbasta facesse il suo ingresso sul lavoro per cantare, ha spruzzato dello spray urticante scatenando il panico. Sembra che a compiere il gesto sconsiderato sia stata una ragazza.
Gli investigatori hanno già acquisito una decina di video girati all’interno del locale dai cellulari che i ragazzi avevano con loro. Ma le immagini potrebbero essere molte di più: il caos del momento, il disorientamento dei feriti, rallenta in queste fasi la raccolta dei materiali. Così procede più lentamente anche l’acquisizione delle dichiarazioni dei testimoni, molti sotto choc.
La procura della Repubblica di Ancona, guidata da Monica Garulli, ha aperto un fascicolo di inchiesta e si stanno valutando le contestazioni da muovere. Due sono i filoni dell’indagine: da un lato si deve dare un volto e un nome alla persona che ha innescato il panico e il fuggi che ha poi determinato la strage; rispetto a questa condotta si sta valutando l’ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro reato o l’omicidio preterintenzionale. Il secondo filone punta invece i riflettori sulla discoteca che è stata scenario della tragedia. Ci sono diversi aspetti da chiarire: il sovraffollamento nel locale e il rispetto delle misure di sicurezza. Anzitutto bisognerà accertare se tutte le uscite di emergenza fossero aperte, perché in queste ore confuse c’è chi dice che alcune fossero chiuse. Questo potrebbe aver provocato l’effetto imbuto, costringendo la folla impazzita verso la sola uscita d’emergenza aperta, nonché la più vicina, quella sul retro, dove i ragazzini si sono accalcati su un parapetto che è crollato, facendo rovinare i minorenni gli uni si gli altri e provocando lo schiacciamento di chi è caduto per prima. Il secondo aspetto riguarda appunto il numero dei ragazzini presenti nella discoteca: la capienza del locale era per 870 persone ma è certo che all’interno ve ne fossero molte di più. Fa fede un dato, inoppugnabile: i biglietti venduti sono stati circa 1400, circostanza confermata anche dal capo della procura di Ancona. In tal caso i gestori della discoteca potrebbero rischiare un’accusa di concorso in omicidio colposo. La formalizzazione delle accuse, ad ogni modo, avverrà nelle prossime ore.
Leggi anche sullo stesso argomento:
– Ancona, strage in discoteca: chi sono le sei vittime, altri 8 ragazzini sono in pericolo di vita
sabato, 8 Dicembre 2018 - 12:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA