Le due accuse di concorso estorsione, con l’aggravante della matrice camorristica, e la richiesta di poter lasciare il carcere. Questa mattina i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli saranno chiamati ad esaminare il caso di Adolfo Greco, il noto imprenditore stabiese finito in carcere due settimane fa nell’ambito dell’inchiesta per estorsione che ha colpito i vertici di quattro cosche attive nella cintura stabiese (i D’Alessandro di Castellammare, i Cesarano di Pompei, gli Afeltra e i Di Martino tra Gragnano e Pimonte). Greco è accusato di aver fatto da mediatore per conto della camorra in due estorsioni, e per questa ragione è finito in carcere. O meglio, a spingere il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli è stato il timore che Greco potesse in qualche modo ‘inquinare’ l’inchiesta a causa della sua fitta rete di conoscenze politiche/giudiziarie e amministrative (leggi il pezzo su questo aspetto cliccando sul link). E’ proprio su questo aspetto che la difesa, rappresentata dall’avvocato Michele Riggi e Vincenzo Maiello, batteranno per far sì che all’imprenditore vengano concessi gli arresti domiciliari. (leggi gli aggiornamenti su quanto è accaduto in udienza, la discussione degli avvocati, lo scontro col pm, il materiale prodotto in udienza).
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martedì, 18 Dicembre 2018 - 08:56
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