Se a Napoli stenta a fare proseliti, e del resto non c’è da stupirsi considerati i guasti della città cui la sua amministrazione ha contribuito in questi ultimi sette anni di governo, è nel resto d’Italia che il sindaco ‘arancione’ Luigi de Magistris sta cercando di trovare nuovi volti per il suo progetto politico. Un progetto di più ampio respiro, che valichi i confini di Napoli. Anche se non è ancora chiaro quale sia il disegno finale, ché il primo cittadino di Napoli confonde continuamente le acque: sono mesi, infatti, che de Magistris parla di Europee salvo poi fare marcia indietro e successivamente rilanciare; sono mesi che parla di una sua corsa alla Regione Campania e, nelle ultime settimane, è arrivata finanche la sua idea di sognare di fare il premier qualora il Governo giallo-verde dovesse cadere.
Nell’attesa che Luigi de Magistris dichiari apertamente quale sia il suo obiettivo (la tecnica del lasciare aperte tutte le porte è evidentemente il frutto della consapevolezza di non avere tutti i numeri necessari a tagliare il traguardo), non resta che annotare le nuove adesioni a ‘DeMa’ (Democrazia e autonomia) ed analizzarle. E’ di stamattina la notizia che l’ex consigliere comunale Deborah Montalbano, oggi capogruppo del Gruppo Misto ‘Uscita di sicurezza’ nel comune di Torino, ha ufficialmente aderito al progetto politico fondato dal sindaco di Napoli. La presentazione ufficiale è prevista per giovedì 20 gennaio, a Palazzo Civico, dove gli aderenti al nuovo soggetto politico illustreranno le ragioni e i contenuti dell’iniziativa. «Vogliamo creare – spiegano i membri di demA Torino – un soggetto politico capace di dare una identità a tutti coloro che si sentono delusi e relegati alla periferia delle politiche attuali. Non ci identifichiamo nel Governo del Tradimento e ci sentiamo smarriti dalla superficialità dell’azione politica in atto. Ci impegniamo – dicono – a costruire uno spazio politico a Torino coerente nella difesa dei bisogni e delle esigenze di coloro che sono sempre più in sofferenza. Per il diritto alla casa, al lavoro, alle cure, all’ambiente e ai beni comuni».
Ma chi è Deborah Montalbano? Trentanove anni, è una delle fuoriuscite dal Movimento Cinque Stelle, partito grazie al quale è stata eletta al Consiglio comunale torinese. Sulla piattaforma Rousseau, dove la sua scheda è ancora presente, si legge inoltre, sotto la voce ‘titolo di studio’, che ha la terza media, e che – prima di approdare in politica – ha svolto lavori con contratti a tempo determinato nei più svariati settori.
Una fuoriuscita dai Cinque Stelle è anche la romana Cristina Grancio, consigliera comunale nella Capitale che ha aderito a DeMa un mese fa. Circostanze che confermano quale sia il bacino nel quale il sindaco arancione Luigi De Magistris stia da tempo cercando di pescare per rafforzare la sua ‘schiera’ di sostenitori.
Appartenenze politiche a parte, di Deborah Montalbano si può dire anche altro: la 39enne è sotto inchiesta da parte della procura della Repubblica di Torino per l’accusa di peculato perché, sostiene il pubblico ministero Andrea Beconi titolare del fascicolo, avrebbe utilizzato nel novembre del 2017 l’auto di servizio per andare a prendere la figlia a scuola. A svelare il caso era stata la relazione dell’autista di Palazzo Civico. I fatti contestati risalgono a quando Montalbano era consigliere per i Cinque Stelle nonché presidente della commissione consiliare Servizi Sociali. Proprio a causa di questo episodio Deborah Montalbano uscì dal Movimento. La notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati è di ottobre. Lei, dal canto suo, si è sempre detta tranquilla e fiduciosa di poter chiarire ogni cosa.
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martedì, 18 Dicembre 2018 - 13:03
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