Prima le accuse del presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo Francesco Greco sul mancato invito al convegno organizzato dal ministero della Giustizia nel Tribunale siciliano. Poi la dura replica dell’ufficio di via Arenula che ha rivelato come l’invito sia stato trasmesso tramite mail e come, via Pec, l’Ordine abbia pure risposto confermando la presenza di una delegazione. E adesso, a 24 ore dalla bufera mediatica che impazza, arriva la controreplica dell’avvocato Greco che, evidentemente, non ci sta a passare per bugiardo né per uno che ha voluto strumentalizzare l’evento allo scopo di inasprire i rapporti, già assai tesi, tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il mondo dell’avvocatura tutta.
Diventa una telenovela l’incidente che si è consumato giovedì mattina nel capoluogo siciliano in occasione del dibattito dal titolo “Costruire il futuro della convenzione di Palermo”. L’ultima puntata dello show ha come protagonisti gli avvocati palermitani. O meglio l’avvocato Francesco Greco, che in una composta lettera inviata a Bonafede, accusa in buona sostanza il ministero di mentire. «Sa bene, signor Ministro, che il contenuto del comunicato del Ministero non risponde al vero», scrive Greco. L’avvocato Greco prova a togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa, e ricorda a Bonafede come egli sia stato invitato dagli avvocati di Palermo in occasione della premiazione delle ‘toghe’ con 50 e 60 anni di professione e come Bonafede all’appuntamento non si sia presentato per impegni istituzionali. Concludendo la lettera, un risentito Greco scrive poi che «sarebbe bastato, per chiudere quello che Lei stesso ha definito un disguido, che dichiarare il Suo rammarico per l’accaduto, piuttosto che far pubblicare dal Ministero una nota che riferimento ad una Pec, come sa mai inviatami».
Parole che sembrano macigni e che amplificano la forte contrapposizione esistente tra il ministro Bonafede e il mondo dell’avvocatura per via delle riforme in materia di Giustizia che il Governo giallo-verde ha già adottato o intende adottare. Ad ogni modo sul caso Palermo, suggeriamo, sarebbe opportuno che le parti in causa chiudessero la vicenda con una stretta di mano. Del resto di argomenti sul quale darsi battaglia ce ne sono numerosi e riguardano aspetti più importanti per la vita dei cittadini, quale è la Giustizia.
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venerdì, 21 Dicembre 2018 - 18:53
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