Mentre i giudici del Tribunale del Riesame hanno deciso di concedergli gli arresti domiciliari, il Consiglio superiore della magistratura usa invece la linea dura: il pubblico ministero leccese Emilio Arnesano, arrestato lo scorso 6 dicembre con le accuse di corruzione in atti giudiziari, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso e abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza, è stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio.
Il provvedimento scaturisce dal procedimento disciplinare aperto a carico del magistrato salentino che ha portato all’udienza del 21 dicembre scorso durante la quale l’apposita commissione ha sentito le parti, ossia la Procura generale presso la Corte di Cassazione e la difesa rappresentata da un magistrato. Emilio Arnesano è accusato in particolare della «vendita delle funzioni giudiziarie», vale a dire di avere favorito, nella propria veste di pubblico ministero, diversi personaggi coinvolti in procedimenti giudiziari in cambio di favori e, in altri casi, di avere ottenuto prestazioni sessuali. (Sullo stesso argomento leggi il pezzo dell’arresto con tutte le accuse contestate; leggi anche il pezzo sulla concessione dei domiciliari e le misure interdittive per altri due avvocati)
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mercoledì, 9 Gennaio 2019 - 07:30
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