Sorbillo, nel video l’uomo della bomba: così è stato piazzato il piccolo ordigno Flash-mob davanti la pizzeria


Un uomo si avvicina lentamente alla pizzeria, ha un cappello e cammina a testa bassa, si inginocchia, posa la bomba, accende la miccia e schizza via di corsa, velocissimo. E’ questo il video delle telecamere di sorveglianza della pizzeria di Gino Sorbillo che mostra la sequenza dell’attentato notturno avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì, in via dei Tribunali. E’ notte fonda, il tratto di via dei Tribunali è deserto, l’uomo si avvicina lentamente e tiene la bomba con due mani. Arrivato davanti alla saracinesca non si guarda intorno, sa che non c’è nessuno. Si inginocchia e dà fuoco alla bomba, poi scatta in piedi e fila via, infilandosi nel vicolo lì vicino dove forse era atteso da un complice, oppure scappando a piedi. Passano quattro secondi, l’ordigno esplode, due delle tre telecamere si oscurano, resta in funzione solo la terza, quella all’interno del locale, che mostra un lampo, la porta di legno che si spalanca, la polvere che invade il locale.

«Ecco come la camorra, la mafia e la ndrangheta e la sacra corona unita agisce: ecco la violenza che dobbiamo subire nelle nostre attività. Ecco come si diffonde la paura e si frenano gli esercizi commerciali della brava gente. Questa è la mia storica Pizzeria Sorbillo attiva dal 1935 in via Tribunali 32 nel centro antico di Napoli, quella però potrebbe essere anche la tua attività commerciale, l’attività commerciale di tutti». Questa la denuncia forte di Gino Sorbillo su facebook a commento del video della videosorveglianza. «Chi non riesce a rialzarsi rischia di chiudere. Ci sono addirittura persone che mettono completamente da parte l’idea di aprire un negozio o di continuarne uno già avviato di famiglia proprio per la paura di azioni violente come queste. E la paura dilaga e regna l’insoddisfazione e la diffidenza per le istituzioni. Credetemi, per la mia personale esperienza, lo Stato c’è, bisogna solo essere fiduciosi nelle indagini. La voglia e la forza di rialzarci non ci deve mai mancare. Un consiglio: denunciate subito. Restiamo uniti forza…».

Questo video, diffuso questa notte, insieme ad altri di altre telecamere della zona sono sotto la lente d’ingradimento della squadra mobile di Napoli che, coordinati dagli inquirenti della procura della Repubblica, li stanno analizzando per scoprire chi ha compiuto l’atto criminale. Intento degli investigatori è ricavare più immagini possibile in modo da avere più angolature possibili e acquisire eventualmente anche altre informazioni sugli attentatori. Sembrerebbe infatti, che a mettere a segno l’esplosione siano state due persone giunte su di uno scooter, oltre all’uomo apparso in video, ci sarebbe una seconda persona in sella ad uno scooter in attesa del complice, pronto per la fuga.

Queste informazioni potrebbero anche far capire agli investigatori da quale direzione siano giunti e quale direzione abbiano preso per scappare. In questa maniera si potrebbero recuperare altre immagini, da altri sistemi di videosorveglianza, installati lungo il percorso coperto dai due attentatori, immagini dove, magari, la loro fisionomia sia più nitida. Gli investigatori non escludono la pista del racket anche se le modalità sembrano essere piuttosto atipiche: Sorbillo ha infatti dichiarato di non avere ricevuto richieste di pizzo e, solitamente, l’attentato è preceduto da un primo approccio estorsivo. Nella zona dei Decumani, in passato teatro di violenti scontri camorristici, sono ancora attivi elementi del gruppo malavitoso Sibillo. In quella zona del centro di Napoli il fuoco dello scontro tra clan opposti non è ancora del tutto spento, malgrado l’azione repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura. Al momento, però, non ci sono elementi che inducano gli investigatori della squadra mobile della Questura di Napoli a privilegiare una pista in particolare, per cui le indagini procedono a tutto campo.

Intanto davanti alla pizzeria questo pomeriggio si è svolto un sit in di solidarietà. «Oggi testimoniamo la nostra vicinanza a Sorbillo – afferma Antonio Pace, presidente dell’associazione verace pizza napoletana – ma presto dovremo fare iniziative più concrete, da troppi anni il commercio napoletano subisce certe cose, è il momento di reagire anche dal punto di vista del Governo che non ci può lasciare in questo modo». Alla manifestazione hanno partecipato tanti pizzaioli napoletani, esponenti di associazioni di categoria del commercio, rappresentanti del Comune di Napoli tra cui l’assessore Alessandra Clemente, l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio e il consigliere regionale Francesco Borrelli, esponenti di comitati civici. «Di fronte a un’esplosione – spiega Salvatore Santucci, pizzaiolo a Pozzuoli – chiunque ha paura ma la reazione deve essere composta, dobbiamo essere uniti e sapere che col lavoro si batte tutto. Si tratta di cialtroni, certo la camorra a Napoli c’è, come ci sono i romani a Roma. Bisogna isolarli».

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giovedì, 17 Gennaio 2019 - 18:42
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