Si libera del braccialetto elettronico, evade dagli arresti domiciliari e quando viene rintracciato dalla polizia aggredisce gli agenti. E’ finita male la fuga verso la libertà di un 26enne sottoposto agli arresti domiciliati con dispositivo di controllo a distanza dallo scorso mese di ottobre. L’epilogo della sua fuga si è avuto martedì 29 gennaio, quando gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Polizia “Portici-Ercolano” sono riusciti ad arrestare il giovane che si era reso reperibile dal giorno precedente, liberandosi del ‘braccialetto elettronico’.
Subito dopo l’evasione dagli arresti domiciliari del 26enne, i poliziotti hanno lavorato per rintracciarlo e sono finiti sulle tracce della fidanzata, credendo che si nascondesse da lei. Così, alle 15.30 del 29 gennaio, hanno suonato alla porta della donna diverse volte senza ricevere risposta ma sentendo forti rumori provenire dall’appartamento. Senza alcuna esitazione sono corsi sul retro della casa vedendo l’evaso che scappava dalla finestra.
Ne è nato un inseguimento repentino e rocambolesco, attraverso viale Melina fino a via Benedetto Croce, in un’area adibita a deposito dell’Azienda napoletana di mobilità dove l’uomo si era rifugiato. Qui, è stato raggiunto dai poliziotti che, però, sono riusciti ad ammanettarlo solo dopo una violenta colluttazione che ha procurato agli agenti contusioni che hanno reso necessario l’intervento dei medici.
L’evaso è stato rinchiuso nelle camere di sicurezza della locale Questura e la mattina del 30 gennaio sottoposto a giudizio con rito per direttissima. I reati contestati sono l’evasione e la resistenza, violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. La condanna a un anno e 4 mesi di reclusione presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.
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venerdì, 1 Febbraio 2019 - 15:55
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