Sarà un processo ‘veloce’ quello che punta a stabilire ruoli e responsabilità nell’agguato del 7 giugno 2016 a Ponticelli in cui morirono il boss della Sanità Raffaele Cepparulo detto ‘Ultimo’ e l’innocente Ciro Colonna. Questa mattina le sette persone accusate di duplice omicidio aggravato dalla premeditazione, dall’uso delle armi e dalla matrice camorristica hanno scelto ed ottenuto di essere giudicate con la modalità del rito abbreviato. Hanno scelto cioè la tipologia di processo che si discuterà sugli atti di indagine che compongono il fascicolo e che non prevede la deposizione in aula di tutte le persone che hanno preso parte all’attività investigativa o di eventuali testimoni. Proprio la riduzione dei tempi processuali consente agli imputati, in caso di condanna, di poter beneficiare dello sconto di un terzo della pena. Sconto che non significa automaticamente pena più bassa dell’ergastolo: se tutte le aggravanti dovessero essere confermate e, se nessuna attenuante dovesse essere concessa, lo ‘sconto’ si riferirebbe all’esclusione dell’isolamento diurno.
Con il rito abbreviato saranno, dunque, processati il boss di San Giovanni a Teduccio Ciro Rinaldi, arrestato di recente dopo pochi mesi di latitanza; Michele Minichini, figlio di quel Ciro che ha fatto incetta di condanne (anche all’ergastolo) per una sfilza di omicidi commessi quando militava, insieme al cognato Antonio De Luca Bossa ‘o sicc nella cosca dei Sarno, nonché fratello di Antonio Minichini (figlio di Ciro e della reginetta del Lotto 0 Anna De Luca Bossa), ucciso dai killer del clan De Micco nel gennaio del 2013 insieme a Gennaro Castaldi (vero obiettivo del raid); Anna De Luca Bossa (sorella di Antonio De Luca Bossa e figlia della lady camorra Teresa De Luca Bossa, nonché matrigna di Michele Minichini); Vincenza Maione (sposata con Roberto Schisa, un secolo fa esponente di spicco dei Sarno, cosca dalla quale ha preso le distanze quando è tornato in libertà); Luisa De Stefano (cugina di Vincenza Maione); Giulio Ceglie, di 32 anni; a Cira Cepollaro. I sette imputati erano tutti collegati in video-conferenza, benché non siano sottoposti al carcere duro.
La requisitoria, affidata al pubblico ministero antimafia Antonella Fratello (che ha coordinato l’inchiesta), è fissata per il 10 maggio. Seguiranno le discussioni delle parti civili: stamattina si sono costituiti in giudizio i genitori e la sorella dell’innocente Ciro Colonna (che aveva solo 19 anni), il Comune di Napoli e diverse associazioni che hanno fatto quadrato attorno alla famiglia Colonna. Come ricostruito dalle indagini, l’ordine di uccidere Cepparulo arrivò da Ciro Rinaldi, il quale s’era convinto che Cepparulo volesse ucciderlo per fare un piacere ai Mazzarella, gruppo quest’ultimo da sempre in contrasto coi Rinaldi. Del commando fece parte anche Minichini. Per descrivere la ferocia di Minichini, il ras di Marigliano Luigi Esposito ‘o sciamarro usò queste parole (agli atti anche di un’altra indagine per camorra): «Questi quando scendono.. portano la morte sulle spalle.. credimi… è finita.. vedono proprio le luci spente…». L’agguato si consumò all’interno di un circoletto ricreativo del Lotto O a Ponticelli, situato nello stesso stabile nel quale abitava Anna De Luca Bossa.
Gli avvocati degli imputati discuteranno, invece, il 22 e il 30 maggio. Nel collegio difensivo, tra gli altri, ci sono gli avvocati Raffaele Chiummariello, Salvatore Impradice, Antonio Del Vecchio, Giovanni Abet e Carmine D’Anna.
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giovedì, 28 Febbraio 2019 - 16:09
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