«Sul tema della violenza sulle donne l’attenzione è altissima e stiamo spingendo per individuare sanzioni più severe». Sanzioni più severe nei confronti di commette uno stupro. A margine del Consiglio Ue e nella Giornata internazionale delle donne, il ministero della Giustizia Alfonso Bonafede lancia «un messaggio a tutte le forze politiche di fare uno sforzo per poter arrivare all’approvazione all’unanimità di queste proposte». E’ necessario, dice Bonafede, «raggiungere l’unanimità in Parlamento su questa proposta di legge sarebbe il risultato migliore di una democrazia, che di fronte ad un’emergenza sociale, sa trovare compattezza e non pensa ad alcuna ideologia e colore politico».
Sulla necessità di un inasprimento delle pene è intervenuto anche Edmondo Cirielli, Questore della Camera di Fratelli D’Italia: «La mia proposta di legge prevede un aumento secco di pena fino a un massimo di 12 anni, perché purtroppo dobbiamo tenere conto degli ‘svuota-carceri’, della legge Gozzini, di tutti gli strumenti che sostanzialmente riducono la pena», ha affermato Cirielli. «Al di la’ del fatto che aumentiamo la pena – ha osservato – torniamo soprattutto al codice Rocco di epoca fascista che era fatto molto bene, perché non era un codice politico, era fatto da grandi giuristi. Di fatto, oggi la sinistra ha creato un reato che, con la scusa di elevare tutto ciò che attiene alla sfera sessuale al rango della violenza sessuale, e introducendo l’attenuante generica, si arriva a ridurre la pena persino in caso di violenza sessuale compiuta e completa». «Noi invece – ha spiegato Cirielli – vogliamo tornare al passato, distinguendo cioè la violenza vera e propria che si compie con la congiunzione carnale che da’ chiaramente tutt’altro danno psicologico alla vittima, rispetto agli atti di libidine violenta. Per gli atti di libidine violenta si lascia la pena com’è, da 5 a 10 anni, mentre per gli atti di congiunzione carnale si arriva dai 6 ai 12 anni e non si da’ la possibilità ai giudici di considerare il fatto di tenue gravità. Questo significa passare dalle parole ai fatti».
Le deputate del Movimento Cinque Stelle hanno, intanto, pubblicato su Facebook un video nel quale sono riassunte le otto proposte per tutelare le donne e punire chi commette violenza: l’istituzione della legge #CodiceRosso, nuovi fondi per le Pari Opportunità, una mappa dei centri antiviolenza e l’inserimento delle vittime nelle categorie protette. Prevediamo poi pene più severe per chi commette reati di maltrattamento, violenza a sfondo sessuale e stalking. Per le donne c’è tanto da fare e in questo non esistono confini, barriere e colori politici!». Le otto proposte recano la firma dei deputati Elisa Scutellà, Iolanda Di Stasio, Carla Giuliano, Stefania Ascari, Valentina D’Orso, Angela Salafia, Francesca Businarolo, Elisabetta Barbuto, Maria Edera Spadoni, Valentina Palmisano e Piera Aiello.
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venerdì, 8 Marzo 2019 - 18:31
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