Dopo l’allarme lanciato ieri per una chiazza di idrocarburi scoperta al largo de La Rochelle, sulla costa atlantica francese, all’indomani dell’affondamento del ‘Grande America’, il mercantile battente bandiera italiana della Grimaldi Lines andato a fuoco al largo della Bretagna, una nota della compagnia napoletana assicura grande attenzione sul fronte dell’inquinamento. «Nell’ambito del suo piano antinquinamento, il Gruppo Grimaldi ha immediatamente inviato sul luogo del naufragio la nave specializzata Union Lynx, che sta monitorando qualsiasi fuoriuscita di carburante e sta organizzando il recupero dei container caduti galleggianti a mare».
Il gruppo Grimaldi ha reso noto le misure messe in campo dopo il naufragio della nave ‘Grande America’, affondata nel golfo di Biscaglia in seguito all’incendio che è scoppiato a bordo della nave domenica 10 marzo. La società rende noto che al momento dell’incidente, a bordo c’era un carico composto da rotabili, container e alcune merci generiche, caricate ad Anversa ed Amburgo con destinazione Casablanca (Marocco), Dakar (Senegal), Conakry (Guinea), i porti brasiliani di Suape, Vitoria, Rio de Janeiro, Santos e Paranagua, nonché Zarate (Argentina) e Montevideo (Uruguay).
«In totale i veicoli a bordo erano 2.210, di cui 1.298 nuovi, provenienti dai principali costruttori di veicoli. – continua la nota – I contenitori a bordo erano 365, di cui 247 stivati sul ponte superiore esterno e i restanti sul ponte più basso. Il 78% delle unità era destinato al Sud America e il resto all’Africa Occidentale, principalmente Casablanca. I contenitori con carico pericoloso secondo la classificazione IMO (International Maritime Organisation) erano 45, di cui 34 stivati sul ponte superiore e il resto all’interno della nave». Grimaldi precisa che in riferimento al trasporto delle merci con classificazione Imo attua «da tempo una politica molto severa, ben oltre i requisiti di classe per questo tipo di nave, con oltre 100 tipologie di merci espressamente vietate: inclusi esplosivi, materiali radioattivi, corrosivi e tossici, ecc.».
Sul piano antinquinamento «un gruppo di esperti nel campo dei sinistri marittimi e della prevenzione dell’inquinamento, nominati da Grimaldi, è già a Brest per monitorare la situazione ambientale e consigliare ulteriori misure, sempre in coordinamento con le autorità francesi». Inoltre, in accordo con le autorità francesi, il Gruppo Grimaldi effettuerà un’indagine sottomarina del relitto, situato a 4.600 metri di profondità marina, mediante la nave Pourquoi Pas, dotata di un moderno ROV (Remotely Operated Vessel), un sottomarino a comando remoto.
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giovedì, 14 Marzo 2019 - 16:50
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