Un altro italiano morto ammazzato in Messico. E ancora una volta la procura lega l’omicidio alla possibile vendita di macchinari cinesi spacciati per tedeschi. Mercoledì sera, 3 aprile, a Città del Messico ha perso la vita Salvatore De Stefano, 35enne di Napoli ma da diversi anni residente in Messico. De Stefano si trovava a cena con due connazionali nel ristorante ‘Bella Donna’ situato nel municipio di Cuauhtémoc, una zona bene di Città del Messico. Aveva appena raggiunto la cassa e stava per pagare il conto quando una persona, armata, ha fatto irruzione nel locale.
L’uomo ha imposto a Salvatore De Stefano di consegnare i soldi ma lui e l’uomo gli ha sparato. Il malvivente è poi scappato in sella ad un ciclomotore guidato da un complice. Come riferito da un testimone ad un’emittente televisiva locale, prima degli spari tra Salvatore De Stefano e il suo aggressore sarebbero volate imprecazioni in italiano. Il che potrebbe lasciare pensare che gli aggressori del 35enne siano appunto italiani. La polizia locale ha diffuso l’immagine dell’uomo catturata da una telecamera. Le forze dell’ordine indagano nella vita lavorativa di Stefano De Salvatore: sembrerebbe che il 35enne fosse a Città del Messico per vendere macchinari che erano cinesi ma venivano spacciati per tedeschi. L’Ambasciata d’Italia a Città del Messico, in stretto raccordo con la Farnesina e con le Autorità locali, stanno seguendo con la massima attenzione il caso di Salvatore De Stefano, ed è in contatto con la famiglia del connazionale per garantire ogni possibile assistenza.
Gennaio 2018:
scomparsi 3 napoletani
Il settore dell’import ed export di macchinari è anche quello in cui erano impegnati Vincenzo Cimmino, Raffaele e Antonio Russo, i tre napoletani delle zona delle Case Nuove scomparsi il 31 gennaio del 2018 in Messico, a Tecatitlan. Della loro sorte si sa solo che sono stati rapiti da alcuni poliziotti corrotti e consegnati nelle mani di un’organizzazione criminale in cambio di 43 euro.
Marzo 2018:
ucciso broker di Pavia
Il 26 marzo 2018 sempre in Messico è stato ammazzato Alberto Villani, un intermediario finanziario di 37 anni che abitava a Pavia: chi gli ha tolto la vita ha esploso due colpi di pistola mirando alla testa e pi ha chiuso il cadavere in un sacco di plastica con un biglietto accanto: «Questo mi è successo per essere un ladro». Villani fu ammazzato a Tlaltizaplan, cittadina messicana di 45mila abitanti dello stato di Morelos a circa 100 km da Città del Messico. L’uomo aveva una compagna e due figli, uno di 4 anni e l’altro di soli 4 mesi. L’ultimo contatto telefonico con la convivente era avvenuto la sera dall’aeroporto di Città del Messico sei giorni primi dell’omicidio.
Agosto 2018:
ucciso 33enne molisano
Il 28 agosto 2018 un altro italiano ucciso: il 33enne Fabio Melanitto venne ammazzato con 5 colpi di pistola in strada, a Città del Messico, mentre in sella alla sua moto aspettava la fidanzata venezuelana sotto casa. L’uomo, di origini molisane, lavorava come direttore di discoteche a Mhacateca. Melanitto era molto conosciuto in Molise perché era stato il cantante degli ‘Uff’.
Settembre 2018:
ammazzato un 27enne
Nel settembre 2018 ha perso la vita Paolo Prato Paredes, italo-messicano di 27 anni residente a Borghetto Santo Spirito, in Liguria. Paolo aveva accompagnato la madre, Martha Paredes, a fare alcune spese al Mercado Hidalgo di Puebla per poi allontanarsi una ventina di minuti perché curioso di dare un’occhiata al vicino Mercado Union, rinomato per traffici loschi di droga e oggetti rubati. Ma non aveva fatto più ritorno. Il giorno dopo il corpo di Paolo fu trovato sulla del fiume Atoyac a Cuautlancingo, nello Stato di Tlaxcala. Il corpo era avvolto in coperte e nascosto in sacchi di plastica.
Novembre 2018:
ucciso un altro napoletano
L’ultimo omicidio di un itliano risale al 3 novembre scorso: intorno alle 11 del mattino, è stato ucciso il napoletano Alessandro De Fabbio, sposato e con una bambina piccola. Anche lui come i tre napoletani spariti a gennaio 2018 abitava nella zona di Piazza Mercato. Il suo cadavere è stato trovato sulla carreggiata della strada statale Rancho Nuevo-Llano Frio dalla polizia municipale di Tepechitlan nello stato di Zacantes, lo stesso stato in cui sono scomparsi i tre napoletani a gennaio 2018. Il 32enne a un primo esame aveva una ferita mortale all’addome da colpo d’arma da fuoco; poco distante, a 350 metri circa dal cadavere, trovata una Honda grigia abbandonata risultata essere stata da lui noleggiata a Città del Messico.
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lunedì, 8 Aprile 2019 - 11:59
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