Un pezzo dell’oasi dei Variconi, a Castel Volturno, andato bruciato. Distrutto dalle fiamme. Distrutto dalla fiamme il capanno, che era stato da poco ristrutturato. Le foto pubblicate poche ore dal sindaco Dimitri Russo raccontano dell’ennesimo sfregio ad una riserva naturale. E le parole pronunciate dal primo cittadino lasciano intendere che l’incendio sia stato provocato dagli «incivili» che in quell’oasi hanno trascorso la Pasquetta e con buona probabilità non hanno spento bene i carboni utilizzati per la brace.
«Sul posto – ha raccontato il primo cittadino – non c’è odore di combustibile, come accertato anche dai vigili del fuoco. È molto probabile che gli incivili che hanno passato la Pasquetta nel capanno, con tanto di barbecue, come ha riferito un allevatore, hanno lasciato i carboni ardenti. Il vento ha fatto il resto». «Chi conosce l’Oasi – ha commentato Vincenzo Viglione, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Campania – sa che parliamo di un vero e proprio presidio di bellezza in un territorio martoriato sotto il profilo ambientale. Quell’area, che ha visto rinascere un tesoro che sembrava seppellito dai lunghi anni di abbandono e degrado, oggi subisce l’ennesimo attacco vigliacco da parte di gentaglia che andrebbe messa in carcere a vita».
C’è la mano degli incivili anche negli scatti che arrivano dal parco nazionale del Vesuvio. Il giorno dopo Pasquetta la pineta che si estende poco più della Siesta assomiglia a una discarica: piatti di plastica sporchi e forchette in plastica abbandonati dopo la scampagnata; bustoni di carta utilizzati per portare il cibo, carte di pacchi di biscotti, o plastica delle bibite. Una vergogna senza fine. Ma in questo caso gli incivili potrebbero presto avere un volo e nome: da alcune immagini riprese nella zona sono stati individuati due gruppi di persone giunti lì a bordo di auto e in sella a due scooter. I numeri di targa sono stati individuati e ora le forze dell’ordine risaliranno ai proprietari.
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martedì, 23 Aprile 2019 - 14:44
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