Il cantiere per i lavori di restyling di Porta Capuana, nel cuore di Napoli, finanziati nell’ambito del Grande Progetto Unesco, è rimasto vuoto. L’impresa appaltatrice dei lavori – riferisce oggi Il Mattino – ha ritirato uomini e mezzi dopo aver denunciato in questura due giorni consecutivi di minacce e pressioni da parte del racket delle estorsioni. Martedì mattina la prima ‘richiesta’ di un uomo in scooter, protetto da un casco integrale: «Chiudete il cantiere e venite a parlare, altrimenti vi spariamo uno ad uno».
Episodio subito denunciato alla polizia di Stato, mentre gli operai riferivano di aver visto l’uomo del racket girare ancora nei pressi del cantiere. Ieri mattina l’uomo si è ripresentato agli operai ribadendo le minacce in tono ancora più acceso. Di fronte alle nuove minacce, anche queste denunciate alla polizia, la sede centrale della ditta – la Spinosa Costruzioni di Isernia – ha deciso di sospendere le attività e far tornare a casa sia la squadra che i macchinari.
L’ira dei residenti
«Se una ditta impegnata in un lavoro così importante è costretta a fuggire, vuol dire che lo Stato si arrende e alza bandiera bianca». C’è ira e amarezza tra i residenti e i commercianti. Un negoziante che chiede l’anonimato è ancora pià amaro: «Loro sono tornati in Molise, noi siamo costretti a restare qui. Ricevendo ogni giorno pressioni e richieste di ogni tipo». Il cantiere dove fino a due giorni fa lavoravano operai e mezzi della Spinosa Costruzioni di Isernia è deserto. Un’area grande quasi come due campi di calcio, dove l’impresa lavorava al restyling di una delle zone storiche più importanti di Napoli.
Un’area che sperava nei lavori per diventare attrattore turistico, «visto che il boom di presenze registrato in altre zone della città qui non è mai arrivato», dicono gli esercenti. I tavolini dei bar sono vuoti, così come i negozi. «Le autorità e le istituzioni invitano sempre a denunciare il racket. Bene, questa ditta lo ha fatto e non è cambiato nulla, anzi è stata costretta a fuggire. Se dobbiamo arrenderci, lo si dica chiaramente». Oggi il quartiere vede allontanarsi la speranza del cambiamento mentre restano i disagi legati al cantiere, così ampio che in un tratto il marciapiede è stato ristretto e consente il passaggio di un solo pedone alla volta. «Problemi che affrontavamo serenamente nella prospettiva di un miglioramento, e che ora testimoniano solo la desolazione».
Il presidente della municipalità: «Riapre subito il cantiere»
«L’ennesimo e inaccettabile affronto della camorra anche sui lavori Unesco». Così il presidente della quarta municipalità, Giampiero Perrella, sulla vicenda. «La risposta deve essere immediata. Quel cantiere va riaperto subito anche con un presidio, se necessario, delle forze di polizia. Mi rivolgo al sindaco e agli assessori: riapriamo il Cantiere. Io ci sono già stamattina».
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giovedì, 9 Maggio 2019 - 13:41
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