Bimba ferita in un agguato a Napoli, Del Re si dice innocente e la difesa contesta le ‘prove’: il gip si riserva di decidere

Armando del Re
A destra Armando Del Re, è accusato di avere premuto il grilletto a piazza Nazionale a Napoli
di Manuela Galletta

Due ore e mezza di udienza, nel corso della quale prima l’indagato Armando Del Re e poi il suo legale, avvocato Claudio Davino, hanno contestato la ricostruzione accusatoria che vuole Del Re, 28 anni, responsabile dell’agguato in piazza Nazionale del 3 maggio scorso nel corso del quale sono rimasti feriti il 32enne Salvatore Nurcaro, una bimba di 4 anni (le cui condizioni sono in miglioramento) e la nonna della piccola Noemi, Immacolata Molino.

L’udienza di convalida del fermo si è tenuta dinanzi al giudice per le indagini preliminari Buccino Grimaldi del Tribunale di Siena, competente per territorio perché Del Re è stato arrestato dai carabinieri a San Gimignano. Del Re si è professato innocente («Non sono io la persona che cercate, non c’entro niente», ha detto) e ha provato a ricostruire i suoi spostamenti in quel pomeriggio in cui si è consumato l’agguato. Inoltre ha anche chiarito il perché il suo motorino è stato ripreso da alcune telecamere nella zona di piazza Nazionale, circostanza che ha spinto gli inquirenti ad ipotizzare che i Del Re abbiano compiuto anche degli appostamenti per riuscire a colpire Nurcaro: «E’ una zona dove passo perché abito lì nei pressi».

Dopo l’interrogatorio di Del Re ha preso la parola l’avvocato Davino che si è concentrato sugli elementi indiziari: la difesa ha rilevato come dalle intercettazioni – che non riguardano direttamente i Del Re ma persone di un ambiente loro vicino – non emergono chiari riferimenti a Del Re, ma emergono riferimenti alla vittima. Numerosi sono stati i commenti ‘intercettati’ dopo il delitto dai quali emergerebbe che Nurcaro era inviso a parecchie persone per storie di soldi e donne. Quanto all’identificazione del motorino usato da Del Re, la difesa ha contestato la modalità di acquisizione del dato: un poliziotto ha annotato di avere appreso da una donna i numeri di targa (ma non le lettere) del motorino sul quale era salito il killer dopo l’agguato; da un incrocio coi dati del sistema di rilevazione delle targhe è venuto così fuori il motorino di Del Re. La difesa ha tuttavia fatto notare come un dato di acquisizione così importante non possa essere riscontrato perché le generalità della donna non sono mai state acquisite ed essa resta dunque ignota. Un’altra circostanza ‘anomala’ sulla quale la difesa ha posto l’accento riguarda un’immagine che riprenderebbe Del Re dopo tre minuti dopo l’agguato ad una distanza di un chilometro peraltro con un abbigliamento diverso: il legale ha pertanto espresso perplessità sulla velocità che avrebbe richiesto un’operazione di cambio di abiti e di moto che si dovrebbe conciliare con le immagini del delitto e con quella ripresa successiva.

All’esito della discussione dell’avvocato Davino, il gip Buccino Grimaldi si è riservato la decisione. La pronuncia sulla richiesta di convalida del fermo arrivata dalla procura sarà comunicata lunedì, nella stessa giornata in cui a Nola si terrà la convalida del fermo di Antonio Del Re, fratello di Armando.

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sabato, 11 Maggio 2019 - 18:19
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