Bufera sulle toghe, il ministro Bongiorno torna alla carica: «Test psico-attitudinale per chi entra in magistratura»

Giulia Bongiorno
Giulia Bongiorno
di Tina Raucci

«I magistrati dovranno sottoporsi a test psico-attudinale»: all’indomani della bufera giudiziaria che ha travolto il mondo della magistratura, il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno torna alla carica.

Nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Libero’, l’esponente della Lega ha colto l’occasione per dare spunti al ministro Bonafede, che in queste settimane sta lavorando alla riforma della Giustizia: «Per diventare giudici non è sufficiente conoscere a memoria codici e giurisprudenza. Sono indispensabili anche doti caratteriali di equilibrio e buon senso, da rilevare tramite apposita verifica psico-attudinale», ha affermato Giulia Bongiorno.
L’introduzione di un test psicologico per i magistrati è da tempo al centro di un dibattito interno alla giustizia: se il gruppo Magistratura Indipendente è pronta a valutare l’ipotesi, molto critica è invece l’Associazione Nazionale dei Magistrati.
Non è la prima volta che una proposta del genere viene messa sul tavolo: Silvio Berlusconi è stato tra i primi a lanciarla durante gli anni del suo Governo. E sempre Berlusconi è stato tra i primi a parlare di ‘politicizzazione’ all’interno della magistratura e il relativo impatto nei processi che lo vedevano coinvolto. Dello stesso avviso anche il ministro Bongiorno: «La riforma della Giustizia non può prescindere da una riforma organica del Csm. Il sistema d’elezione va rivisto, magari ripensando ad un sorteggio tra nomi indicati sia dalla giustizia che dalla politica. Non mi scandalizza la presenza di correnti nel Consiglio, ma vanno evitati scontri tra fazioni».

«Aspetto con ansia di leggere il progetto del ministro Bonafede», ha poi fatto sapere il ministro della Lega. Il dibattito è sicuramente destinato a proseguire e svilupparsi.

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lunedì, 3 Giugno 2019 - 14:08
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