Il ‘governo’ di Pasquale Grasso, iniziato lo scorso 6 aprile, potrebbe terminare con un anno di anticipo. E potrebbe terminare nel peggiore dei modi. Pasquale Grasso, che era succeduto a Francesco Minisci alla guida dell’Associazione nazionale magistrati nell’ambito della rotazione annuale stabilita nel 2016, si è dimesso ieri dalla corrente Magistratura indipendente. Si è dimesso perché la sua linea, rispetto a quella assunta dai suoi colleghi, rispetto allo scandalo che ha travolto la magistratura e il Consiglio superiore della magistratura non coincide più.
Da presidente dell’Anm Grasso aveva invocato le dimissioni dal Csm di tutti i consiglieri toccati dall’inchiesta di Perugia, anche di quelli che non sono indagati. Rispetto a questa presa di posizione – condivisa peraltro da diverse sottosezioni (come Milano e Napoli) – Mi ha alzato un muro e sabato, in occasione della partecipata assemblea che si è tenuta a Roma, ha votato la fiducia ai suoi tre consiglieri (non indagati) toccati dall’inchiesta e ha chiesto che essi tornino a riprendere la propria attività al Csm dal quale si sono autosospesi. Di più: Mi è entrata in polemica con il resto delle ‘correnti’ dell’Anm, sostanzialmente accusando i colleghi di un incomprensibile giustizialismo e sostenendo che «si è persa la ragione». A fronte di questa posizione Grasso si è dimesso da Magistratura indipendente, criticando durante l’operato della sua corrente. «Sono giorni che cerco di convincere il mio gruppo a non suicidarsi e a seguire una condotta realista. Mi pare di vedere dei ballerini che ballano sul ponte mentre il Titanic va verso l’iceberg. Il mio cruccio è di non essere riuscito a far passare un principio che dovrebbe essere condiviso da tutti. Evidentemente sono un illuso», ha affermato Grasso in un’intervista a Repubblica. «Magistratura indipendente sta sbagliando nella difesa fideistica dei suoi consiglieri – ha aggiunto Grasso – Mi dicono che generalmente al Csm l’interfaccia con i politici non è una novità, ma il punto qui è che Lotti non è solo un politico, ma un politico inquisito. Non so se si sia trattato di distrazione. So pero’ che tanti colleghi in Italia sono arrabbiati».
Con la fine della brevissima ‘era’ Grasso, c’è adesso bisogno del rinnovo della giunta dell’associazione nazionale magistrati. Il Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati è convocato con urgenza per domenica 16 giugno alle 10 presso la sede centrale dell’Anm in Roma – Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, proprio per ridisegnare l’organigramma del ‘sindacato’ delle toghe. All’assemblea Grasso parteciperà da presidente dell’Anm, perché le dimissioni sono state rassegnate rispetto alla corrente.
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lunedì, 10 Giugno 2019 - 11:27
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