Hanno appiccato tre incendi boschivi sul Monte Maggiore, nel Casertano, con lo scopo di ridurre l’habitat naturale del cinghiale e costringerlo in un’area sempre più piccola, in modo da avvantaggiarne la caccia. Due giovani, un 25enne ed una ragazza di 20 anni, sono stati così raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sono stati i carabinieri forestali della stazione di Calvi Risorta ad effettuare le indagini.
Tutto è partito dall’osservazione di tre roghi boschivi appiccati con le stesse modalità a luglio e agosto 2018, e nel giugno di quest’anno, in aree del Monte Maggiore, comprese nel territorio del comune di Rocchetta e Croce, sottoposte a vincoli paesaggistici ed idrogeologici e notoriamente frequentate dai cinghiali. Gli inquirenti, grazie a telecamere di video-sorveglianza e ad una testimonianza, hanno scoperto che nei giorni dei roghi, e nei punti in cui erano scoppiate le fiamme, era transitata la stessa auto, si cui viaggiava appunto la coppia di ragazzi; i giovani sono stati riconosciuti tramite le telecamere. I carabinieri hanno accertato che il 25enne era un cacciatore, e usava cacciare i cinghiali soprattutto attraverso delle trappole.
Leggi anche:
– Napoli, estorsione da 10mila euro a un imprenditore: attirati in trappola e arrestati
– Udienza disciplinare per Palamara, ricusato Ardita: incognita slittamento. ‘Fuga’ dalla commissione disciplinare
– Clan Contini, ricercato preso in Romania: è il cognato del ras Cristiano, coinvolto nel business del contrabbando di sigarette
– Processo ‘Olimpo’ ai clan di Castellammare, è subito scontro tra pm e difesa: il ‘nodo’ intercettazioni monopolizza l’udienza
– Napoli, processo sull’omicidio Romanò: convocati due ‘nuovi’ pentiti, imputato unico il boss Marco Di Lauro
martedì, 2 Luglio 2019 - 18:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA