Efficienza e controllo: le parole d’ordine della riforma della Pubblica Amministrazione targata Giulia Bongiorno che ha l’obiettivo di snellire l’ingresso nella forza lavoro e dare la caccia agli assenteisti. Non a caso ‘Concretezza’ è il nome dato alla Legge 56 del 2019. Lo stesso ministro si è detto «felice di una legge che prevede la drastica riduzione dei tempi delle procedure concorsuali, nuove risorse in settori strategici della P.a, aiuti alle amministrazioni in affanno e un metodo di lotta contro l’assenteismo finalmente incisivo: fino ad oggi, di fatto, la facevano franca in troppi; adesso, con le impronte digitali e la videosorveglianza, preveniamo il fenomeno».
Il ‘Nucleo della Concretezza’
Tre le matrici su cui si muove la norma. In 53 tra dirigenti e personale amministrativo costituiranno il ‘Nucleo della Concretezza’ che avrà il compito di assicurare l’attuazione delle misure indicate nel Piano Triennale delle azioni concrete per l’efficienza delle Pa. Piano redatto ogni anno dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e i cui cardini sono organizzazione, funzionamento, trasparenza e digitalizzazione delle Pa e conformità ai principi di imparzialità e buon andamento. Non solo.
Guerra ai furbetti del cartellino
«È finita l’epoca delle truffe» è il commento di Bongiorno. Gli statali dovranno dire ‘addio’ al badge: la digitalizzazione passa anche per il controllo di furbetti e assenteisti. Secondo punto fondamentale della riforma è infatti la verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi. I dipendenti pubblici all’ingresso, invece di inserire il tesserino, dovranno porgere il dito: sarà così l’impronta digitale ad identificarli e a marcare l’orario di servizio. E per evitare nuovi e ingegnosi escamotage per sfuggire al controllo, il tutto sarà ripreso da una apposita telecamera piazzata all’ingresso. La verifica, in realtà, potrebbe anche passate per il controllo dell’iride in quanto nel testo normativo si parla appunto di «verifica biometrica». Non si tratterà, comunque, di un controllo ‘orwelliano’, poiché i dati acquisiti saranno criptati e trasformati in codici alfanumerici a garanzia della riservatezza. In ogni caso, il regolamento non è esule da critiche da parte del Garante della Privacy di cui si attende il parere definitivo. Gli unici esclusi dalla norma sono gli insegnanti, per i quali fa fede il registro di classe, e, come da tradizione, il personale ‘non contrattualizzato’, ossia dai magistrati ai prefetti che rispondono ad altre regole. Subiranno invece le nuove regole i dirigenti, inclusi i prèsidi. L’applicazione del sistema, già sperimentato in Campania, come più volte sottolineato dallo stesso ministro, sarà graduale, investendo con ogni probabilità prima le grandi amministrazioni per poi diffonderla sull’intero territorio. Non a caso sarà necessaria un’intesa in sede di Conferenza unificata per l’installazione degli apparecchi anche nei comuni più piccoli.
Turnover e concorsi
La legge Concretezza non tralascia le assunzioni nella Pubblica amministrazione. Nel numero e nelle modalità. Per il 2019 gli immessi nella macchina amministrativa dovranno essere tanti quanti i pensionanti, garantendo l’integrale turnover del personale. A non rientrare nella previsione sono anche stavolta gli insegnanti, poi personale Ata e forze dell’ordine, a cui si applicheranno le norme di settore.
Competenze, prove di selezione e commissioni. Il capo del dicastero, come ha già annunciato più volte nei mesi precedenti, ha messo mano ai concorsi pubblici. La digitalizzazione sarà una competenza fondamentale per la positiva valutazione dei candidati a cui dovranno aggiungersi le capacità di razionalizzazione e semplificazione di processi e procedimenti, la qualità dei servizi pubblici e la gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento. Anche le prove di selezione saranno investite da alcune novità, a partire dalle preselezioni che potranno già essere attivate quando il numero dei partecipanti sia più del doppio rispetto ai posti disponibili, e non il triplo come è accaduto fino ad oggi. È evidente l’obiettivo di sfoltire sin da subito le partecipazioni ai concorsi per uno snellimento delle procedure di selezione. Digitalizzata anche la prova scritta che, a garanzia di una maggiore velocità e trasparenza, potrà essere ‘computer based’, cioè verrà svolta al pc e consisterà di domande a risposta multipla, non più dunque a risposta aperta. Diminuirà il peso dei titoli che non potranno superare un terzo del punteggio complessivo. Infine, cambieranno anche le commissioni esaminatrici, per le quali verrà istituito un Albo Nazionale suddiviso su base regionale e area. L’iscrizione durerà tre anni e sarà rinnovabile una sola volta. Per una ulteriore semplificazione è prevista anche la costituzione di una Sottocommissione per la correzione delle prove scritte, ad ognuna delle quali saranno affidati 250 candidati. Tra i componenti potranno esserci anche pensionati in quiescenza da meno di 4 anni e che abbiano svolto attività lavorativa nella stessa amministrazione.
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martedì, 9 Luglio 2019 - 15:38
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