Il giorno dopo il paese è ancora sgomento, incredulo. A San Gennaro Vesuviano (Napoli) le persone continuano a non credere alla morte della piccola Ginevra, la bimba di soli 16 mesi lanciata dal balcone del secondo piano dal padre 35enne Salvatore Narciso che poi ha tentato il suicidio. Il paese è ancora sotto choc, non molti conoscono Salvatore ma la famiglia è molto conosciuta in zona, la nonna della piccola, in passato, è stata anche assessore comunale.
«Bravissime persone – spiegano alcuni uomini fermi in un piccolo bar della piazza principale del paese – le figlie sono entrambe laureate. Tutti gentili, se li incrociavi salutavano. La mamma della bambina non la si vedeva spesso. E’ medico, una tragedia quella che è successa. Dove l’avrà trovato a quello lì? Non doveva morire la bambina, doveva essere il contrario». Dure e incredule le parole degli abitanti della cittadina. «Perché non l’hanno ancora arrestato? – chiede qualche donna – dicono che ora rischia di restare paralizzato. Ma devono metterlo in galera e buttare via la chiave. Uccidere una bambina, sua figlia. Che schifo. Ha distrutto tutta la famiglia, e ha sconvolto il paese. Non era mai avvenuto un fatto così tragico».
Questa mattina doveva esserci l’interrogatorio di Salvatore Narciso, ma è stato rinviato a causa delle precarie condizioni fisiche e psichiche dell’uomo. Il magistrato che doveva ascoltarlo, che indaga sulla tragedia, ha deciso rinvire a una nuova data da decidersi dopo aver sentito il parere dei medici. Intanto l’uomo è stato operato all’ospedale Cardarelli di Napoli. «L’intervento è riuscito» fanno sapere i camici bianchi. «La Direzione Strategica del Cardarelli – continua una nota – fa sapere che l’uomo ha riportato fratture vertebrali ed ematoma intradurale che è stato risolto grazie ad un delicato intervento chirurgico».
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martedì, 16 Luglio 2019 - 19:06
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