A due giorni di distanza dalle elezioni che hanno disegnato il nuovo Consiglio dell’Ordine di Torre Annunziata, arriva la nomina del presidente e delle altre cariche di vertice del direttivo. Ma, a sorpresa, chi guiderà per i prossimi quattro anni l’organismo di rappresentanza di penalisti e civilisti non sarà l’avvocato risultato il più eletto alle votazioni. Mario Afeltra, premiato con 672 voti, è il grande sconfitto dello ‘scrutinio’ che questo pomeriggio si è tenuto tra i nuovi 21 consiglieri dell’Ordine: è fuori dal direttivo.
La carica di presidente è andata a Luisa Liguori, che alle elezioni si è piazzata addirittura quarta con 498 voti. La sua nomina è avvenuta grazie a 12 preferenze su 21, segno che questo nuovo Consiglio non si regge su una maggioranza assoluta ma su fragili equilibri. Equilibri che per un soffio hanno consentito l’inatteso ribaltone. Di positivo, tuttavia, in questa nomina c’è che per la prima volta nella sua storia il Consiglio dell’Ordine di Torre Annunziata sarà guidata da una donna. Una donna che si porrà come anello di congiunzione con il passato, ossia con il lavoro fin qui svolto dalle squadre che per quasi vent’anni sono state guidate dal presidente uscente Gennaro Torrese (impossibilitato a ricandidarsi via della legge Falanga sul doppio mandato). «Voglio affermare che la mia elezione trae origine dalla condivisione di un progetto di continuità e di rinnovamento ispirato all’avvocato Gennaro Torrese che per oltre 18 anni ha presieduto prestigiosamente il Consiglio portandolo a vette altissime, insieme ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, gli avvocati Pasquale Damiano e Pasquale Striano ed agli altri componenti dell’Ente – ha commentato Luisa Liguori appena subito dopo la nomina, attraverso una nota stampa – L’Ordine non si priverà di tali e tante esperienze, tanto che insieme alla Fondazione Forense De Nicola, presieduta dal Collega avvocato Gennaro Torrese l’Ordine lavorerà in perfetta sinergia per il raggiungimento dei fini istituzionali. Il momento elettorale è ormai alle spalle ed ora bisogna cominciare a lavorare alacremente per superare le tante difficoltà in cui si trova ora l’Avvocatura nazionale e locale».
Non meno clamorose sono state le scelte per segretario, tesoriere e vicepresidente: anche in questo caso le preferenze espresse dagli elettori tra il 22 e il 24 luglio sono state del tutto ignorate. Nessuna di queste cariche, infatti, è toccata ad uno degli avvocati più eletti (dopo Afeltra, i più votati sono stati Antonino Raffone e Maria Formisano): con 13 voti il segretario è Ester Di Martino (arrivata 12esima alle elezioni con 440 preferenze); Vincenzo Vingiani (arrivato quinto con 481 voti) è il nuovo tesoriere grazie a 12 preferenze; infine c’è il penalista Elio D’Aquino (arrivato ottavo alle elezioni con 461 voti), scelto come vicepresidente con 12 voti.
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venerdì, 26 Luglio 2019 - 18:30
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